Dettagli Recensione
Un topo piagnone
Quando è uscito questo libro, tutti hanno gridato al miracolo! Perle di saggezza elargite da un topo, non umanizzato e filosofo, quindi da non perdere. E così anche io l’ho comprato.
Il romanzo inizia con la celebre frase di tolstojana memoria sulle famiglie felici e su quelle infelici. Di sicuro Firmino è nato infelice e la sua vita prosegue nell’infelicità, infatti lui racconta iniziando così: Questa è la storia più triste che abbia mai sentito. Vi assicuro che sono 170 pagine circa di assoluta, pura infelicità. Mai "visto" un topo più lagnoso, per quanto filosofo. Devo dire che la sua fame di libri è appunto solo fame, nel senso che se li mangia. Anche il mio cane, Nara si mangiava le versioni di greco o i vocabolari se i miei figli dimenticavano di togliere gli zaini da terra, ma non per questo è diventata professoressa di lettere. E inoltre questo topo è pure antipatico. Scritto sicuramente bene e altrettanto bene tradotto, belli i disegni, ho faticato a leggerlo perché mi annoiava, cercando di capire quale fosse l’ingrediente “segreto” che ne ha decreto il successo. E’ rimasto un mistero!