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Tre uomini in barca. Tre uomini a zonzo
 
Tre uomini in barca. Tre uomini a zonzo 2011-09-13 13:28:25 darkala92
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
darkala92 Opinione inserita da darkala92    13 Settembre, 2011
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Very British

Non so come sia stato possibile, giuro, proprio non lo so.
Questo è l'ultimo dei libri che mi sarei mai aspettata di leggere. E' piccolo, innocuo, sta lì, buono e mensueto tra le belve letterarie che hanno fatto parlare di sé molto di più di questo misconosciuto e “taciturno” classico di fine '800.

“Tre uomini in barca (per non parlare del cane)”: chi diavolo ha mai sentito nominarlo!!
Ecco, sono libri come questo che mi danno uno schiaffo morale e culturale; e pensare che non ho neppure mai intravisto il nome Jerome tra i miei libri scolastici. Ahh il piacere della scoperta!

Ritornando al libro (lo so, mi dilungo sempre troppo!)..
Un viaggio, una barca, il Tamigi che scorre e tre uomini pronti per l'avventura.
Jerome (protagonista e narratore), Harris e George (personaggi realmente esistiti – l'ultimo era addirittura il coinquilino di Jerome) che con le loro gag e i loro buffi comportamenti regalano ore spensierate e rasseretanti al lettore. Qualcuno esclamerebbe, a gran voce, “Very British!”... Ebbene lo è, nel senso che l'humour è quello tipico inglese, il quale suscita sorrisi ma mai risate grasse e stupide, poiché gli inglesi sono dei “gentlemen”.... caspita ragazzi!

Episodi della trama che riportano a flashback o ad avventure varie che hanno lo scopo di suscitare il “riso”, ma che in fondo vogliono mettere in risalto la vita così come ci viene data, con i suoi momenti alti e bassi, ma soprattutto incitandoci ad affrontarla con un pizzico di autoironia, che non guasta mai.

Un libro che, in realtà, nacque per essere una guida turistica, trasformato in un romanzo pseudo-spassoso dal titolo “Three Men in a Boat (To Say Nothing of the Dog)” il quale non mi sento né di consigliare e né di bocciare, poiché qualche sorrisetto me l'ha strappato (uno tra gli episodi più esilaranti, riportato effettivamente anche come uno dei più famosi del libro, è la scena dello zio Podger, alle prese con un quadro “malvagio” da appendere).

Da leggere, sì, sotto l'ombrellone, senza molte pretese e/o effetti speciali.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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13 Settembre, 2011
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Bella recensione! =)
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darkala92
13 Settembre, 2011
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;))
LucianaR.
13 Settembre, 2011
Ultimo aggiornamento:
13 Settembre, 2011
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Ho trovato deliziosa la tua recensione e ho provato insieme tenerezza per te e un po' di rabbia per l'editoria. Avendo sicuramente molti più anni di te, posseggo di questo libretto (e del fratello: "Tre uomini a zonzo") un'edizione economica della BUR (copertina grigietta!) targata nientemeno che 1950!! Io l'ho comprato e letto sicuramente intorno al 1958/60 divertendomi molto. Credo che appartenga ormai alla categoria dei classici che non dovrebbero mancare in nessuna biblioteca. Qui la rabbia verso l'editoria che lascia cadere sotto metri di polvere non solo libri come questo ma molti altri ancora, magari di maggior peso e valore. Da parte mia lo consiglierei con un po' più di decisione. Grazie di averlo letto e di averlo comunque riportato in vita con le tue considerazioni. Ciao
In risposta ad un precedente commento
darkala92
14 Settembre, 2011
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Me lo ritrovo semplicemente perchè presente nei libri di "famiglia".
Il mio non è di questa edizione (ovvero la Newton). Si tratta di una raccolta di classici, il cui prezzo è ancora in lire, pensa te.
Vecchio, fogli giallastri e odore..... di polvere! :))

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