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Una Dublino più realistica e intrigante
L’Autore della saga di Agnes Browne si cimenta ora , a parer mio con successo, in una nuova impresa letteraria : O’Carroll ,oltre che scrittore, è attore, regista, commediografo nonché showman brillante e fantasioso, e alcune delle sue doti più peculiari emergono in questa storia, sempre ambientata nel suo Paese, l’Irlanda, nei turbolenti quartieri periferici e popolari di Dublino, dove la fanno da padroni boss mafiosi, poliziotti corrotti ed un’umanità rissosa sempre alla ricerca di una buona pinta di birra e dei motivi più svariati per scazzottarsi. Il protagonista è un pugile dalla brillante carriera, categoria leggeri (da qui il soprannome di “sparrow”, passerotto) che lascia la boxe irretito da una banda di estortori : riuscirà alla fine a liberarsene con l’aiuto di un poliziotto onesto e dopo vicissitudini intriganti che lo porteranno a riconciliarsi con sé stesso e con la famiglia : i malvagi saranno sconfitti ed il bene trionferà. Ma non è tanto la storia in sé che colpisce il lettore avveduto, quanto l’atmosfera (siamo negli anni di fine secolo scorso) della Dublino povera ma pronta a tutto per far emergere i suoi figli migliori, una Dublino operaia e grigia dove l’unico svago è il pub, una Dublino dove continua e martellante è la lotta tra le gang mafiose, corruttrici ed arroganti, e la povera gente costretta a subire pizzo e prepotenze. I personaggi sono delineati con la consueta maestria. Non c’è la commozione che emana dalle pagine dei romanzi sulla vita di Agnes Browne, ma “ Birra e cazzotti” resta comunque un romanzo stringato e coinvolgente, con un impianto scenografico e narrativo più realistico, alla maniera dei più sofisticati thriller d’oltre oceano.