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Le "ombre" delle "Luci di settembre"
Finalmente è arrivato "Luci di settembre", che, come i precedenti volumi "Marina" ed "Il palazzo della mezzanotte", appartengono alla produzione di Zafòn dedicata esplicitamente ad un lettore molto giovane. Anche questo è un libro originariamente pubblicato in Spagna molti anni fa, nel 1995, e solo ora tradotto e distribuito in Italia.
Avendo letto tutti gli altri libri di questo autore, è chiaro che l'impianto narrativo, lo svolgimento della vicenda ed anche molti personaggi, sono strutturati nel medesimo modo in ognuno dei suoi romanzi. Qui, come in "Marina", nel "Palazzo della mezzanotte" e nel "Principe delle nebbie" i protagonisti sono degli adolescenti, ragazzi che si affacciano alla vita, all'amore ed alla vera amicizia ma che vengono coinvolti in storie che li segneranno per sempre.
Gli elementi ricorrenti nei vari romanzi di questo autore sono moltissimi e si afferra chiaramente come questa tipologia di elementi venga portata alla loro massima, perfetta ed anche più credibile ed avvincente epressione nel suo indiscusso capolavoro "L'ombra del vento". E di ombre in questo romanzo ce ne sono veramente molte, ombre minacciose che si materializzano ed incutono terrore nella gigantesca villa di Cravenmoore, ombre che uccidono e bramano solo una folle vendetta. Ombre che esprimono il lato più oscuro che esiste in ognuno di noi e che se lasciate libere di agire fuori dal nostro controllo mostrano tutta la feroce cieca bestialità dell'essere umano. Un'atmosfera gotica, vero marchio di fabbrica nell'ambientazione dei romanzi di Zafòn, una capacità descrittiva che ha il potere di rendere vividi e suggestivi i luoghi dove si svolge una vicenda a sfondo fantastico ed un senso di ineluttabilità nel destino di alcuni personaggi segnati da scelte che dovranno pagare a caro prezzo. Questi elementi si trovano praticamente in tutti i libri di Zafòn.
Una differenza sostanziale è però la qualità dell'intreccio, qui chiaramente destinato ad un lettore giovane, mentre ne "L'ombra del vento" e nel "Gioco dell'angelo" l'architettura della storia, le complessità psicologica dei personaggi e lo stesso svolgimento dei fatti risulta certamente molto più complesso e strutturato.
In definitiva "Luci di settembre" non aggiunge nulla di nuovo a chi ha già letto tutti gli altri romanzi dell'autore, ma comunque risulta pur sempre una gradevole ed avvincente lettura che certamente non annoia.
Da segnalare infine le presenza, anche se appena accennata, di un personaggio, Andreas Corelli, che rivestirà invece una notevole importanza nell'ultimo romanzo scritto da Zafòn "Il gioco dell'angelo", aneddoto che getta quindi un ponte ideale tra queste storie per ragazzi ed i suoi romanzi più "adulti.
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Commenti
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Grazie e complimenti!!
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