Dettagli Recensione
però che angoscia!
E' stato scritto da un premio Nobel, deve essere un bel libro, per forza, mi son detta quando ho preso in mano "Cecità" per la prima volta e senza dubbio lo è perchè è geniale l'uso della metafora della cecità per descrivere una società bestiale e feroce in cui quel che conta è sopravvivere, con qualsiasi mezzo. Devo tuttavia confessare che la lettura di questo romanzo è stata tutt'altro che semplice, chissà, forse, era proprio nelle intenzioni dell'autore farne un romanzo duro, per molti versi ostico a leggersi, un romanzo che lasciasse il lettore perplesso di fronte a così tanta crudeltà ingiustificata ma non è solo questo, non è solo una questione di contenuto, voglio dire, mettere insieme atrocità di ogni tipo, violenza gratuita, facili sensazionalismi sarebbe stato troppo semplice e forse troppo banale anche, qui è invece la forma, è il modo in cui il racconto è scritto a dare corpo alla violenza di questo romanzo più che il contenuto, Saramago ha voluto essere crudele persino nei confronti del "povero" lettore. La sua è una scrittura che ti toglie il respiro, che ti porta a leggere senza tregua perchè manca la punteggiatura, perchè il romanzo è un dialogo continuo, perchè non esiste una figura guida che ti giustifichi ciò che sta accadendo e ti liberi dal senso di claustrofobia che ti assale fin dalle prime righe, e allora ti ritrovi a leggere così, come se fosse una cosa inevitabile , automatica, oserei dire neppure per passione o per particolare coinvolgimento emotivo ma per sfinimento, per dire "l'ho finito".