Dettagli Recensione
Dalla serie “Papermoon”
Camaleontico e seduttore Lansdale non finisce di sorprendere con la sua scrittura sottile e con le sue storie irresistibili, complice la traduzione di Luca Conti che è perfetta. Il cielo è tinto di sabbia insidiosa, di cavallette, del torrido caldo e dall’Oklahoma, tre giovani orfanelli Jack, Jane e Tony, fuggiti nel Texas orientale con la speranza di trovare il quieto vivere, devono fronteggiare tante insidie. Siamo negli anni trenta, il conflitto sociale e la Depressione sono i temi che tra un evento e l’altro affiorano prorompenti ed a raccontarli è la voce narrante di Jack; l’innocenza infantile è del piccolo Tony e l’ironia a volte spietata è di Jane. Avendo amato “La sottile linea scura” e “In fondo alla palude”, influenzati per molti aspetti dal “Il buio oltre la siepe”, “Cielo di sabbia” l’ho trovato un po’ “sottotono”, perché fin troppo prevedibile e incapace di emozionare fino in fondo.
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