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Voglio vivere prima di morire
 
Voglio vivere prima di morire 2011-08-15 15:03:28 Rowan
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Rowan Opinione inserita da Rowan    15 Agosto, 2011
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Tessa ha 16 anni, il tempo non è proprio dalla sua

Tessa Scott. Un bel nome, tre sillabe.
Un fratellino, una migliore amica, la voglia di vivere, di crescere.
Solo che Tessa non crescerà mai, perché il suo corpo, dopo ormai quattro anni, si sta arrendendo a quel veleno chiamato cancro che la sta portando alla morte.
Ma Tessa così non ci sta, e se deve morire, vuole farlo a modo suo, non senza aver prima provato tutte le cose belle della vita.
Tessa, affronta la situazione con coraggio.. ha solo 16 anni e sa che le restano pochissimi mesi da vivere, eppure invece di cedere alla depressione e alla tristezza reagisce: stila una lista delle cose da fare prima di morire, e se ne frega se così facendo si nuoce alla salute. È stufa delle cure che la aiutano a sopravvivere, ma le impediscono di vivere. E con l'aiuto della sua migliore amica Zoey inizia a seguire questo elenco. Sesso, droga, dire di sì a tutto per un giorno intero. Imparare a guidare, innamorarsi.
Sa che sta per morire, e che nessuno può farci niente, eppure vede il mondo con gli occhi di chi vorrebbe fotografare ogni singolo istante e tenerselo stretto. Ha paura, ma non cede. Ama, si arrabbia, piange. Fino alla fine.
Voglio vivere prima di morire non è un libro che si può consigliare o sconsigliare, è impossibile, perché non c'è modo di classificarlo.. è triste e straziante, se sai apprezzare il dolore puro e semplice, così com'è. È un libro di frasi corte ad effetto, di pensieri strani di chi sta per morire.
Tessa ci porta con sé, nel suo mondo fatto di ospedali e prelievi, di alberi di melo e di fili d’erba che crescono lentamente. Insieme a lei viviamo un’avventura.
L’ultima.

Se la mia vita fosse diversa, a quest'ora sarei in giro con Zoey. Mangeremmo patatine. Saremmo ferme all'angolo di qualche strada, leccandoci le dita salate, in attesa di un po' di movimento. E invece sono qui.
Morta sulla soglia.

«Devi smetterla, papà.»
«Smettere cosa?»
«Di far finta che guarirò.»

Non gli rispondo. Non lo guardo neanche, perché la sua voce è così limpida che se lo guardassi potrei cambiare idea.
Trovare l'amore proprio quando sto per andarmene, e doverlo abbandonare-che scherzo di pessimo gusto.
Ma devo farlo. Prima che comininci a farmi persino più male di così.

Sta succedendo in questo preciso istante ed è assolutamente vero e anche se tutti promettono che mi ricorderanno per sempre non me ne frega niente se lo fanno, perché tanto non lo saprò mai perché non ci sarò più.

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