Dettagli Recensione
E' tornato !
La precedente fatica letteraria di Lansdale avente per protagonisti Hap e Leonard mi era sembrata un tantino sotto lo standard di questo autore che apprezzo tantissimo .
Qui Lansdale torna ai livelli che gli sono consoni, perchè torna "a casa" , nel Texas, nell'America anni trenta, tra la grande depressione ed il razzismo, l'adolescenza e il difficile cammino per diventare adulti; quando Lansdale impugna la penna per narrarci di questi luoghi e temi a lui cari sembra tarsformarla in una piccola bacchetta magica.
La polvere rossa o di altri colori (bellissima la digressione del giovane Jack su questo argomento) te la senti addosso, nella gola, tra i vestiti, ti manca il respiro come se fossi in quell'inferno di polvere e aridità tanto è efficace la descrizione dell'autore.
I personaggi non sono mai banali: Jane è tratteggiata come solo un grande scrittore "ispirato" sa fare, ma anche gli altri protagonisti più o meno importanti hanno "vita" , in qualche modo ti colpiscono e si fanno ricordare.
Lansdale racconta vari aspetti della difficile vita di quegli anni attraverso le avventure dei tre ragazzi in cammino verso una meta che non è davvero un luogo preciso ma il compimento della costruzione della loro persona: saranno uomini, saranno donne , che troveranno la loro strada o continueranno a cercarla con lo stesso ardore di quando erano ragazzi.
Solo lo Stephen King di It o di Stagioni Diverse aveva la stessa naturalezza e lo stesso talento leggero nel descrivere l'adolescenza.