Dettagli Recensione
intreccio macchinoso
Premetto che non ho ancora letto "L'ombra del vento" per cui non ho modo di fare un confronto tra queste due opere di Zafòn.
Ho letto le prime 300 pagine de "Il gioco dell'angelo" tutte d'un fiato, attratta dalla magnetica e commuovente storia di David Martìn. Il pergonaggio si rivelava molto ben costruito.
Le ultime 300 pagine invece, le ho trovate davvero macchinose, si percepiva quasi lo sforzo dello scrittore di concludere in qualche maniera la vicenda. Tanti episodi si potevano indubbiamente tagliare in quanto non aggiungevano nulla all'evolversi della vicenda.
Ho apprezzato l'epilogo e la morale che Zafòn (dopo centinaia di pagine di dura fatica) è riuscito a trasmettere; l'umanità di Martìn lo guida a compiere le scelte migliori pur minacciata dalla consapevolezza dell'esistenza del misero e fragile filo che separe il giusto dallo sbagliato. Come capire se si poteva ancora fidare di sè stesso? Chi era in realtà Martìn: uno scrittore maledetto o un assassino seriale paranoico?
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