Dettagli Recensione
Il caso dei libri scomparsi non a caso
Un romanzo con stile molto anglosassone, un po’ arcaico, un po’ fumoso, ma assolutamente simpatico. Per dare un idea nel leggerlo ci si ente un po’ come ad essere in un’antica magione, di un eleganza retrò, ingiallita e fuori dal tempo. Il giovane Israel, paffuto, complessato, fuori luogo in quasi ogni situazione viene nominato bibliotecario di un paesino dell’Irlanda del Nord. Lascia la sua casa di Londra e la sua fidanzata con la promessa di un rapido ritorno, per ritrovarsi in un mondo strambo, fatto di persone ancor più strambe. Giunto a Tundrum scopre che la biblioteca esiste ma non c’è, i libri sono scomparsi. Inizia a subire una serie interminabile di eventi che lo vedono catastroficamente in difficoltà ma alla fine raggiunge il suo scopo, e soprattutto scopre in se qualcosa che non conosceva. Questo nuovo mondo antico gli farà decidere di cambiare la propria vita e di rimanere per iniziarne una nuova