Dettagli Recensione
Dov'è la bestia
Inutile dire che Sepulveda è uno scrittore dotato di uno stile straordinario, capace di affascinare il lettore trasmettendo sensazioni forti e lasciando il segno anche quando il suo libro, come in questo caso è molto breve. Quella di Antonio José Bolívar Proaño è la storia di un uomo semplice e del suo rapporto con la natura rappresentata dalla giungla. Antonio come tanti suoi simili, in gioventù ha provato a dominarla quando, giovane colono, si è spinto in luoghi sperduti, ma ne è stato sconfitto ed ha perso tutto, compresa la cosa per lui più importante, l’amore di sua moglie. Accolto dalla tribù degli Shuar ne è diventato parte ed ha imparato ad rispettare le regole di quel mondo all’apparenza selvaggio e crudele, ma nella realtà fatto di sottili equilibri. Vive in solitudine in una capanna di canne in riva al fiume Nangaritza e da un senso alla sua esistenza leggendo romanzi d’amore. Il ritrovamento del cadavere di un uomo bianco e le accuse fatte ai giovani shuar che lo hanno ritrovato, spingono Antonio ad indossare la sua dentiera ed a confrontarsi con quei gringos arroganti e convinti di sapere ogni cosa per dimostrare loro che la morte è stata provocata dall’aggressione da parte di un tigrillo. Ma così come Antonio anche il felino ha perso tutto. I suoi cuccioli sono stati sterminati ed ora lui si aggira minaccioso, palpabile, presente con il suo sguardo di morte. La storia in se potrebbe apparire costruita su cose troppo semplici e forse scontate, ma come sempre nei libri di Sepulveda ciò che conta è la storia nella storia, quella non scritta ma suscitata dentro il lettore, il messaggio non va cercato nelle pagine ma nel nostro cuore.
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Commenti
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Grazie, mi fa molto piacere e ne approfitto per farti i miei di complimenti, scrivi molto bene.
Ciao
a presto. ciao
Bella la tua opinione!
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complimenti, mi piacciono le tue recensioni, scorrono via che è un piacere, mercì mixo