Dettagli Recensione
Autolesionismo (mio e della sconosciuta)
Questo libro è decisamente mediocre.
Molti l'hanno trovato commovente e bello, io l'ho trovato iperbolico, inverosimile, affettato e in qualche pagina anche ridicolo. Sarà che le eroine romantiche mi sono sempre state un po' sul naso, ma la nostra cara "sconosciuta" se l'è un po' andata a cercare... perchè vivere una vita solo per una persona che non ci vuole, che non ci ama? Davanti ad una situazione del genere probabilmente ci sono solo due vie: l'una è quella di metterci una dolorosissima pietra sopra e andare avanti, l'altra è rovinarsi la vita, cessare di vivere anzi, e diventare pura ombra agli angoli delle strade. Sarò forse un po' prosaica, ma credo che anche solo il comunissimo istinto di sopravvivenza -in un modo o nell'altro- ci spingerebbe lontano dalla seconda opzione. Certo, qualcuno potrebbe farmi notare che l'autolesionismo è un comportamento insito anche nelle esistenze più "normali", ed io risponderei che questa storia sta un gradino sopra l'autolesionismo più estremo. Se si fosse segata un braccio, probabilmente, si sarebbe fatta meno male...questa donna non mostra un briciolo di amor proprio, non ha una vita, non ha una personalità. Del resto, il suo personaggio non è per nulla approfondito, è per tutto il libro una tredicenne che scopre "il primo amore", non cresce mai, non arriva mai alla conclusione alla quale si arriva un po' tutti in età adulta, che l'amore come ce lo immaginiamo è ben diverso da come in realtà è.
Per il resto, "formalmente" parlando, la scrittura è molto buona, il testo scorre via che è un piacere, mi piace lo stile, il modo in cui vengono usate le parole, le pause e le alternanze fra racconti del passato e parole del presente.
Solo per la forma, dunque, questo libro merita le tre stelline.
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L'amor proprio... molte persone non sanno nemmeno cosa significhi.
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