Dettagli Recensione
Un pugno e una carezza
Questo libro è stato come un pugno e una carezza ed è diventano uno dei miei libri preferiti.
C’è tanto amore e tanta amarezza, tanto dolore da fare paura.
Una storia post bellica, dove ancora i cocci della guerra fanno da sfondo a una storia di amore profondo che non basta a tenere unita una coppia divisa dalla miseria. Quella miseria che ha reso un uomo insofferente, che lo rende irascibile e manesco anche con quelle creature che non hanno colpa. La miseria che porta un uomo ad allontanarsi per non causare più dolore ai suoi figli, un uomo che nonostante tutto non riesce a cambiare, neanche per loro, perché la miseria è troppa, è insopportabile, è invivibile… come quel piccolo alloggio in cui i calcinacci continuano ad alzare polvere, in cui viene a mancare l’aria e in cui un uomo inizia a sentirsi troppo stretto ed è costretto ad abbandonare. Eppure non riesce dire addio. Troppo amore lo lega ai suoi bambini, a sua moglie. Moglie con cui ogni tanto si incontra, che chiama per poter rivedere. Una donna che, però, è tanto innamorata quanto stanca. Una donna che non regge più questi incontri quasi clandestini, che non regge più le voci della gente, e che forse, ha paura di vedere nel volto del marito il suo futuro… una donna che ha paura che la miseria che la circonda possa condurla sulla strada percorsa dal marito.
E così li ritroviamo, li seguiamo prima, durante e dopo uno di questi loro incontri, si percepisce tutto l’amore, tutta l’ansia. Li si vede avvicinarsi, sfiorarsi e scappare di nuovo.
La storia di queste due persone… così innamorate eppure divise… e che provano a trovare una soluzione, sperano di poter tornare insieme eppure hanno paura di farlo perché incapaci di risollevarsi da quella condizione che li ha portati a una dura separazione.
E quando la separazione e d’obbligo eppure l’amore è così forte… inizia a fare male, inizia a colpire allo stomaco… e ti tocca il cuore.
Boll riesce a fare provare tutte le emozioni dei protagonisti anche ai lettori rendendo la loro situazione reale anche attraverso la descrizione della distruzione, della miseria, dei colori, degli odori che li circondando… e sembra tutto così vivido da scorgerlo, palparlo, e quasi iniziamo a sentire anche noi quegli odori e vedere quelle facce.
E’ impossibile non vedere anche la critica rivolta verso la chiesa in quanto istituzione. Vedere la grandissima fede della moglie e il quasi timore verso quelle persone che la chiesa dovrebbero rappresentare.
Insomma tutto questo libro è estremamente vivo e vero nonostante il linguaggio narrativo che lascia trasparire il tempo passato dalla sua stesura e che potrebbe lasciare per un momento disorientato il lettore più giovane o semplicemente abituato al linguaggio e alla scrittura più moderna, ma che passa nel giro delle prime 3 pagine lasciando solo spazio alla palpabilità del periodo storico e dei sentimenti che accompagnano la storia.
Impossibile non commuoversi…
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