Dettagli Recensione
Friends will be friends (come cantavano i Queen)
Benny generosa, allegra ma insicura; Eve decisa, coraggiosa e sincera; Nan bella e intraprendente. Tre ragazze diverse ma legate da un bel rapporto di amicizia. Le tre diciannovenni si accingono a lasciare le rispettive case per intraprendere la carriera universitaria in una città diversa, pronte a vivere nuove esperienze e scontrarsi, a volte anche in modo doloroso, con la realtà e le responsabilità della vita adulta.
L'autrice Maeve Binchy fa muovere i personaggi nella Dublino degli anni '50 e sebbene sia passato piu' di mezzo secolo ormai dal periodo descritto nel libro e la società abbia subito molti cambiamenti, alla fine il sostrato emotivo resta sempre lo stesso. La crescita, i dubbi, il rapporto a volte conflittuale con il sesso, le aspettative dei genitori, la voglia di affermarsi, l'inadeguatezza con il proprio corpo, tutte problematiche che interessavano i ragazzi di ieri come quelli di oggi. Forse i giovani di oggi (categoria di cui faccio parte anagraficamente anche io, ma di cui forse non sono degna rappresentante a causa della mia convinzione di essere nata nell'epoca sbagliata!! ) sono più disillusi nei confronti della vita, meno ingenui e forse, paradossalmente, con ancora più incertezze di quelli del passato. Ma alla fine le cose sono davvero molto cambiate? Credo di no.
Attraverso il racconto delle vicissitudini di queste tre ragazze e del piccolo universo che ruota intorno a loro, tra gioie, dolori, amori, tradimenti, quello che viene delineato è un affresco della società dublinese di metà Novecento che, forse inaspettatamente, è più vicino a noi di quanto possiamo immaginare. Il tutto è presentato con uno stile semplice, lineare e scorrevole. Non ci sono particolari colpi di scena, nè particolare originalità nella trama ma ciò che rende piacevole la lettura è la vivida caratterizzazione dei personaggi che porta il lettore a una facile immedesimazione.
Una lettura piacevole e non particolarmente impegnata che mi sento di consigliare specialmente ad un pubblico femminile (ma non necessariamente) adolescenziale o che si accinge ad entrare nell'età adulta a cui sicuramente sarà più facile condividere le emozioni dei personaggi.