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Il profumo delle foglie di limone
Il racconto vuole trattare temi impegnativi ma senza esserne all’altezza. Non tanto per l’idea (una giovane donna che scopre in Spagna, a Costa Blanca, un covo di neonazisti ed ex-nazisti), quanto per la poca credibilità e per l’evolversi delle vicende.
Una trentenne, Sandra, in crisi con la sua famiglia e, per di più, in cinta di un uomo forse mai amato, incontra due vecchietti, Fredrik e Karin, che si riveleranno essere due criminali nazisti. La loro identità le viene rivelata da un uomo ormai anziano scampato al campo di concentramento di Mathausen, Julian, per il poco tempo che gli rimane, ancora a caccia di criminali di guerra in incognito. Julian e Sandra rischieranno grosso. Alla fine… Non rivelo l’epilogo, naturalmente, per non togliere il piacere del finale di un libro del quale, pur non avendolo apprezzato, non mi sento di sconsigliare la lettura. Non lo farei per nessun libro.
Ma torniamo al libro della Sanchez.
La trama sembra alquanto forzata, con una ragazza in cinta che gira con facilità in motorino, si arrampica a una finestra per sbirciare l’interno di una villa… Ma pur accettando queste possibili incongruenze, si fa difficoltà ad immaginare un gruppo di nazisti, una setta più precisamente, che non si accorge di essere “controllata”.
Accettando lo stesso la trama, ciò che mi porta a non esprimere un buon giudizio è la scrittura e la mancanza di “voci” differenti tra i personaggi. La lettura è scorrevole perché la scrittura procede alquanto piatta, senza particolari momenti di intensità narrativa nemmeno quando le circostanze lo imporrebbero. Le voci dei protagonisti, poi, non si distinguono le une dalle altre: Sandra parla come Julian (in alcuni punti usando addirittura gli stessi intercalari) e lo stesso capita per gli altri personaggi.
Forse è mancato l’editor, forse sarebbe stato necessario più tempo per rivedere meglio la storia. Peccato che temi come la giustizia storica, la caccia al male, il male senza colpa, (sebbene dello stesso genere c’è altra narrativa) siano stati gestiti con superficialità e con poche pretese. Ma forse era proprio questa l’intenzione dell’autrice: temi difficili trattati in maniera semplice.
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Commenti
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però devo ammettere che più passa il tempo più mi rendo che questo libro non hi ha lasciato nessun ricordo, insomma non è incisivo, a nio avviso...
Le aspettative contano molto, e le mie sono andate deluse; ma alla fine se la trama comunque sia ti entra rimane. Voglio dire, ho letto libri dai quali mi aspettavo di più, ma qualcosa, anche di piccolo nella trama mi e rimasto.
Qui… non saprei…
a.
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Però dove è scritto che una donna incinta non possa andare in motorino e muoversi agilmente, Sandra poi è nei primi mesi di gravidanza nel libro.