Dettagli Recensione
Unica
A Budapest, nell’ufficio di un importante funzionario viene ricevuta una giovane finlandese
in cerca di un permesso di soggiorno, si chiama Aino Laine che nella sua lingua vuol dire “Unica Onda”. Questa bellissima donna si rivela realmente un’Unica Onda dirompente che spazza via d’improvviso tutte le certezze dell'uomo. Infatti quando il funzionario vede la donna varcare la soglia del suo ufficio ha un tuffo al cuore: Aino Laine, questa sconosciuta piombata dal nord,come un’eroina mitologica del Kalevala, come un gabbiano affamato che cerca calore lontano dal freddo lappone è la copia perfetta, spudorata di Ili,la donna della sua vita, quella che qualche tempo prima si era suicidata, ma non per colpa sua, per colpa dell’altro!, di quell’insignificante professore di chimica! Capirete bene che groviglio di emozioni esplode nell’animo del funzionario:sorpresa,curiosità,perplessità,tristezza,rabbia,rancore,gioia, timore di impazzire,di confondere la realtà con il passato, con i sogni. “Dunque lei è tornata?”, ma non può essere vero,”Aino Laine, chi sei?”.
Sàndor Màrai ,come nelle “Braci”, ci racconta una storia originale e seducente,come la protagonista anche il racconto è molto ambiguo, all’inizio pensiamo sia una storia d’amore,poi rimaniamo irretiti in un gioco di spie?, c’è una guerra imminente ed una donna che sembra tutto e il contrario di tutto. Màrai ha un modo di raccontare l’amore tra uomo e donna che è sempre sorprendentemente originale, perché l’Amore non è mai banale.
Gli appunti che posso muovere al testo di Màrai sono due, i ragionamenti del protagonista in alcuni punti sono farraginosi, si fa fatica a capire la logica di certi passaggi, così come avrebbe avuto bisogno,tutto il romanzo, di maggior ritmo che certamente l'avrebbero reso più leggibile.