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"Volevo guarire la ferita che ti è cresciuta dentr
La storia di Mack è la storia di tutti noi, è la storia di come l'uomo affronta le proprie difficoltà e di come si rapporta con Dio soprattutto nei momenti di dolore.
Tema importante quello del dolore, per Young è "Il Tema".
Senza il dolore non saremmo quello che siamo diventati, Young quasi lo auspica, lo ritiene necessario per spronare l'individuo ad uscire dall'apatia nella quale è caduto e a riavvicinarsi a DIO
Ci si allontana da Lui per tantissimi motivi o anche per nessuna ragione solo perchè ci si è abituati a fare da sè , a sentirsi autonomi.
Proviamo ad uscire dal nostro personale ristretto campo visivo, forse riusciremo ad intravedere parte del "disegno" che , non sempre coincide con le nostre ambizioni e aspettative.
E questo che ci destabilizza, comprendere che la distinzione tra il bene e il male non è poi cosi' facile soprattutto per noi che siamo a conoscenza di una parte cosi' infinitesimale del creato.
Tutto quello che ci accade quotidianamente siamo abituati a dividerlo tra il sacco del bene e quello del male, Young invece ci chiede di aspettare a fare la "differenziata".
Abbiate fiducia perchè alla fine ciò che avreste catalogato come male , in realtà vi ha permesso di crescere ed è stato un mattone importante nella costruzione della vostra esistenza.
Il dialogo diretto con Dio, è un tema già affrontato da altri autori ed è difficile evitare che si risolva in una sorta di tribuna politica divina.
Young inserisce questo "interrogatorio" all'interno di una storiella, che rende il tutto più scorrevole e coinvolgente ma che non toglie al libro una profondità di concetti e di pensieri fuori dal comune.
In definitiva una lettura che nella sua semplicità mi ha aiutato a pormi le domande giuste e che di cui sicuramente consiglio la lettura.
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Tante domande.. ma sei riuscito a trovare almeno una risposta? (non ti faccio questa domanda per dare merito o no al libro, ma solo per curiosità).
Comunque bella recensione! Complimenti Andrea!
Io però onestamente non l’ho trovata una “storiella” usata soltanto da sfondo (ma forse ho frainteso quello che hai scritto). Non ho capito se ti riferisci a come è presentato il racconto o alla vicenda in sé.
Nel primo caso, a me è sembrata piuttosto una favola che rende più diretto il messaggio, aiutando a far riflettere il lettore in modo molto immediato su un tema così complesso.
Nel secondo caso, il dramma che sta dietro alla perdita di un figlio, a maggior ragione se uno si sente responsabile, è capace di minare qualsiasi tua convinzione o fede e a mio avviso è proprio la scelta di legare ad un evento così sconvolgente l’interrogarsi sul senso del dolore che rende così potente la riflessione dell’autore.
ciao
hai ragione, forse mi sono espresso male.
Io intendevo lo spessore della narrazione che è facile ed accessibile, e ovviamente non mi riferivo al contenuto che chiaramente è tutt'altro che leggero.
certo tra il dire e il fare.....però secondo me uno sforzo per accettare consapevolmente questo messaggio bisognerebbe farlo!!
bè io ogni giorno provo a darmi delle risposte...e ogni giorno ne elimino buona parte di quelle del giorno prima :-)) Attualmente però, probabilmente anche grazie a libri come questo, quelle rimaste si stanno cementificando come non mi capitava da tempo...
L'importante è cominciare subito dopo l'iscrizione :-)))
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