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Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
2011-07-17 12:59:21
R๏гy.o°
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Un pugno allo stomaco
Leggere questo libro a 13 anni, in sottofondo "Heroes" di David Bowie [colonna sonora del film che ne è stato tratto] è qualcosa di straordinario.
Un libro che arriva dentro come un pugno dritto allo stomaco. Verità seducenti e fastidiose.
Rivedere il film per la seconda volta, e per la seconda volta essere tentati da questa lettura coinvolgente.
Un libro drammatico, una bimba che impara ad essere donna, un'esperienza di vita che la caratterizzerà per sempre.
E quegli occhioni azzurri che non si dimenticherano facilmente.
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Commenti
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Diventerete grandi amiche! me lo sento! =DD
Ahahaha Spank volevo solo precisare!! miiiii ahahahahhahahahahahha
Perchè no, scusa? Una bimba che attraverso le cattive, cattivissime esperienze cresce è una bimba che impara ad essere donna. Una donna sbagliata, forse. Una donna con una cattiva formazione alle spalle. Ma pur sempre una donna.
Cos'altro sennò?
Cos'altro sennò?
In realtà accade sempre così, nulla vieta che tu abbia predetto il futuro! ;-)
Beh, il suo non è propriamente un percorso di "formazione", ma "deformazione". Credo che l'autrice abbia voluto sottolineare proprio il percorso contrario se si vuol diventare, non soltanto donna, ma Persona.
Ma son punti di vista, alla fine! :)
Ma son punti di vista, alla fine! :)
Si, ovviamente si tratta di un percorso deformato e straniante. Che porta, per forza di cose, ad una crescita interiore o perlomeno ad una presa di coscienza che permette alla bambina di prima di diventare o decidere di diventare una persona diversa, non per forza migliore. Mi trovi d'accordo!
Sì, credo che poi lì si vadano ad aggiungere altri fattori, ovvero l'approccio che noi, con le nostre personalità e i nostri passati, abbiamo con il libro.
Ho provato le tue stesse identiche sensazione, perché anche io lessi il libro quando ero molto giovane (visto che siamo coetanee, due anni prima di te). E il mio choc vedendo il film è giunto da una visione distorta e anacronistica: essendo bambina ed essendo i protagonisti mediamente adolescenti, me li immaginavo comunque persone adulte. Ma vedendo il film a diciotto anni, mi sono resa conto di quanto la situazione fosse più drammatica.
Per quando riguarda la discussione, avete forse ragione entrambe: sia perché in effetti da un'esperienza del genere è naturale pensare che si cresca, e alla fine delle vicende del libro Christiane vedrà una maturazione. Ma una maturazione che poi, se guardiamo cosa accadde davvero alla giovane tedesca, lei non ebbe affatto, non solo perché non riuscì mai ad uscire dal tunnel (quello ahimé, può prescindere dall'età mentale) ma perché condusse sempre una vita irresponsabile.
Per quando riguarda la discussione, avete forse ragione entrambe: sia perché in effetti da un'esperienza del genere è naturale pensare che si cresca, e alla fine delle vicende del libro Christiane vedrà una maturazione. Ma una maturazione che poi, se guardiamo cosa accadde davvero alla giovane tedesca, lei non ebbe affatto, non solo perché non riuscì mai ad uscire dal tunnel (quello ahimé, può prescindere dall'età mentale) ma perché condusse sempre una vita irresponsabile.
...lei, anche dopo la disintossicazione, è ricaduta nuovamente nel tunnel. Per me non si può uscirne. La vedo estremamente nera riguardo alla dipendenza dalla droga.
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Semmai impara ad essere tutto tranne che Donna.
Mi dispiace, non sono d'accordo con la tua recensione.