Dettagli Recensione
Bigiotteria
Tra tanti romanzi che raccontano dei campi di sterminio o di quello che tali atrocità hanno lasciato dentro i sopravvissuti e che sono autentici gioielli, c'è questo finto giallo che inizia discretamente ma ben presto si perde in una storia piatta e scialba, che è bigiotteria. I carnefici ora nascosti dietro false identità per sfuggire alla giusta condanna sono vecchi patetici che formano una sorta di confraternita con lo scopo di proteggersi a vicenda, ma ormai non fanno più paura a nessuno, il cacciatore di criminali nazisti manifesta un rancore a tratti ridicolo , il personaggio di Sandra era l'unico un minimo ben riuscito fino a quando non bacia Alberto innamorandosene all'istante quando fino a 3 secondi prima le faceva ribrezzo , scena da olimpiadi dell'inverosimile (ma forse l'autrice si è dimenticata di dirci che Sandra fa uso di sostanze stupefacenti...). Insomma l'argomento è sicuramente "spesso" , l'autrice aveva anche trovato degli spunti intriganti ma non li ha saputi assolutamente svilluppare ed approfondire. Anche i personaggi sono tratteggiati con molta approssimazione , i vecchi nazisti sembrano cartoline ingiallite , l'ideologia malata è appena accennata, il pentimento non esiste, la vendetta si ferma nei "pannoloni" all'ospizio, no , mi spiace ma un tema così meritava una penna migliore. Peccato.
Indicazioni utili
- sì
- no
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |