Dettagli Recensione
Il sogno
L'unico libro letto di Sepulveda, autore mai più toccato; sento tuttavia l'autorità di convicermi, a ragione, che non è da questo libro che si può comprendere l'opera dello scrittore, ma che da qui si può iniziare a capire come se è simpatico o meno. Un libro adulto, di ricordo e di atmosfera, dalla trama che non segna ma lascia addosso una sorta di velo umido, come un'ombra collosa, di storia. Come Conception, anni fa mi promisi di leggere Berlin Alexanderplatz ed è proprio lei il mio personaggio preferito, insolito in quel gruppo di maschi ormai convertiti, senza ammetterlo, alla serietà della vita, lontani dai sogni della giovinezza. Come per Conception, Berlino lasciò anche su di me un inequivocabile peso (su di lei è fascino) storico che m'ha reso l'aria tedesca fredda e pesante, come se il mondo si riversasse tutto lì, ad Alexanderplatz. Poi, la saga onirica della donna non è che un piccolo pezzo di questo romanzetto, anche se in fondo il senso è anche nel suo sogno in miniatura, un'ombra di un passato lontano che può, nonostante tutto, essere riportato in terra.