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Il gioco dell'angelo
Il “libro” è il protagonista preferito delle prime storie di Zafon. Il Gioco dell’Angelo è una bellissima favola che ha come supporto quella più antica, ovvero la vicenda di Faust e il diavolo. Non è però la stessa cosa, lo scopo del rapporto è solo simile a quella del Faust, nel senso che qui è il diavolo che cerca un grande talento per scrivere una storia sulla fede, una specie di nuova Bibbia. Un “libro” contro “Il Libro”. Un modo per andare contro Dio, per far si che sia proprio l’uomo (opus dei) a suggerire come combattere il suo creatore. Dio ha donato all’uomo la Bibbia per conoscere la strada da percorrere, l’uomo risponde con un libro diverso per disobbedire. Una specie di perversione “diavolesca”.
La passione di Zafon sono i libri. Un libro scritto, ha dentro le grandi potenzialità umane, soprattutto quelle del suo autore. Poi, c’è la sua anima che fraternizza con quella dei lettori per diventare immortale. Per il diavolo, far scrivere un libro ad uno scrittore, è come gestire la sua l’anima . Anche la sua eternità perché il libro lo rende indimenticabile. Il diavolo ci prova , nella storia lo ha fatto con tutti quelli che ha ritenuto scrittori importanti, narratori che hanno avuto questo grande talento nel raccontare favole. Come tutte le favole, anche in questa ci sono gli ingredienti della magia e creatività. Come tutte le favole ,sono importanti perché arrivano, con la morale, direttamente alla consapevolezza, alla natura dell’anima di chi li legge.
Come detto, il diavolo ci prova con tutti , nella storia tanti sono stati le sue vittime e il mezzo per coinvolgerli è sempre lo stesso. Il denaro. Tutti diventano alla fine sue vittime , ovvero fantocci , perché cadono a causa della loro debolezza , per la fragilità del proprio essere. Questa volta però il diavolo inciampa in un personaggio pieno di grandezza umana, di valori che lo elevano ad essere vicino a Dio, il suo diretto rappresentante. Proprio per grandezza della sua spiritualità, anche se David non sa di possedere un’anima tanto forte. La sua potenza è nell’amore vero, ma anche nella capacità e forza di non approfittare dell’ingenuità altrui. Infatti, rispetta Elisabella, innamorata perdutamente di lui . Non ne approfitta , anzi è capace di indirizzarla sulla sua strada, di aprirle gli occhi alla vita. David vuole solo l’amore di Cristina. E’ un uomo retto, fermo in quello che crede.
Nella favola si può dire e fare di tutto per raggiungere lo scopo di chi la scrive. E’ la sua magia. Lo scopo è la sconfitta del diavolo che , questa volta, ne assapora il veleno, dopo avere trovati tanti uomini deboli. Lui stesso alla fine lo ammette, anche se trova il modo di vendicarsi. Confessa di avere sbagliato nel gestire la grande umanità di David , pensando di fargli fare quello che voleva, non solo usando il denaro. Gioca molto sull’amore che possiede per Cristina, che il diavolo usa come una marionetta , solo per farlo scrivere. Ci riuscirà?
David con sforzi immensi comincia a scrivere per Corelli , ma poi capisce il messaggio di Cristina che tenta di bruciare il manoscritto, prima di finire (per questo motivo) in manicomio. E’ la punizione di Corelli. Che fa Martin? Invece di bruciarlo lui stesso, lo nasconde nel cimitero dei libri dimenticati e affronta quello che chiama “il principale”, il diavolo, in forte compagnia della sua umanità. Diventa per volere divino un “eterno”. E’ la magia della favola.
Come già detto, quando si raccontano le favole tutto è possibile. David supera ogni vicissitudine della lotta contro gli avversari, in modo rocambolesco, per arrivare alla morale di Zafon. Quale? Il diavolo può e deve essere sconfitto, basta credere in Dio , ovvero nell’amore. Il libro che David ha scritto (I passi del cielo), non ha avuto successo per volere del diavolo. Ora lo salva dalla pallottola dell’ispettore per sottolineare, metaforicamente, la potenza dei libri, contro i quali satana cerca di vincere. Questa volta però non può. E’ il messaggio di Zafon. Non può scegliere quella strada per andare contro Dio, superando il Suo libro.
Il diavolo si accorge che non avrebbe mai dovuto far morire Cristina ed ammette l’errore e la sua sconfitta. Rimedia con uno stratagemma. Ora che David è diventato immortale grazie alla sua umanità, gli “regala” Cristina all’inizio della sua vita, da bambina , per farla crescere come David vuole. Sembra di nuovo un benefattore, è il suo gioco. Come da una pagina vuota, David può dargli il tipo di vita che vuole. Nelle favole tutto si può. Cristina s’innamorerà di nuovo di David che però la vedrà morire di nuovo. La sconfitta del diavolo sarà bilanciata da questa vendetta atroce.
Il gioco dell’angelo è semplicemente il “finto attacco” del diavolo , che si comporta come la maggioranza degli uomini: apparire diverso da quello che si è per raggiungere il suo scopo. Anche lui cerca di togliere David dalla miseria e dalla malattia offrendo soldi per un servizio perfido. Un benefattore finto, per una trama che esiste dalla nascita del mondo perché l’uomo facilmente si fa corrompere. “Lux Aeterna” è l’inganno che si consuma e ricomincia.
Martin accetta perché è ridotto allo stremo sia fisicamente (cancro) che economicamente, ma non sa cosa l’aspetta. Di fronte alla realtà, il suo amore per Cristina e l’umanità nel rapporto col prossimo lo salva. Mi ripeto per sottolineare.E’ la morale della favola: solo l’amore è più forte del diavolo. Solo attraverso Dio può essere sconfitto …e anche satana lo sa, ma ci prova sempre.
Un po’ di storia del libro. Marlasca è lo scrittore vittima della tentazione precedente a quella di Martin. David inizia a comprendere e comincia l’indagine. Marlasca non ha la stessa umanità di Martin ed è un possibile satana per il futuro. Giusto che muoia tra le fiamme. Zafon è come Dante, con la legge del contrappasso. Chi c’era prima di Marlasca? E’ la catena umana protagonista delle tentazioni del diavolo. Marlasca ancora vive e Martin cerca il contatto per comprendere la situazione diabolica. L’indagine comincia e con la protezione di “Zafon”, David riesce a dimostrare quello che la favola vuole dire. Il bene vince satana. Con la sua incorrompibile umanità è Martin che vince. La morale è salva e la favola ha raggiunto lo scopo. Bravo Zafon.
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