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Lago di Fango
Innanzitutto bisogna dire che in questo romanzo, ambientato nel Mississippi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, non esistono un solo protagonista, un solo narratore e una sola storia. I protagonisti sono sei e ciascuno di essi, in modo irregolare e a volte non cronologico, racconta le "proprie" storie, emozioni, sentimenti, gioie e dolori. Per la precisione i personaggi sono tre bianchi e tre neri. I bianchi sono Laura, Henry e Jamie, rispettivamente moglie, marito e il fratello di quest'ultimo. I neri sono Florence, Hap e Ronsel, ovvero moglie, marito e il loro figlio maggiore. I bianchi sono i padroni, i proprietari terrieri, e i neri sono i loro fittavoli.
Bisogna inoltre aggiungere che, poichè gli argomenti trattati in questo libro sono tanti, è difficile esporre con precisione una trama lineare. Razzismo, morte, guerra, sofferenza, fatica, cambiamento, disperazione, abbandono, illusione, rimorso e sensi di colpa e piccoli e rari momenti di gioia.... Parlare di tutto ciò è sicuramente difficile.
Io ci provo: dimenticate per un momento i prati verdi in campagna e i campi coltivati con tante diverse piantagioni e specie di fiori. Dimenticate le risate, i sorrisi e le corsettine in stile "Heidi" e "Tutti insieme appassionatamente" se volete immaginare la cruda e dura realtà di questo romanzo (e di uno stile di vita ormai passato, almeno così si spera) perchè tra le pagine di "Fiori nel fango" i personaggi sono più reali di quanto sembri: c'è Laura, figlia di una famiglia benestante di Memphis, con tutte le sorelle e i fratelli sposati e con figli. A trentun anni lei è ancora nubile e teme di restarlo per sempre finchè nella sua vita non compare Henry, l'uomo che ella sposerà.
Dopo la nascita delle loro due bambine, Henry propone alla moglie di andare a vivere con lui nel Mississippi, vicino ai suoi possedimenti terrieri di piantagioni di cotone. Laura accetta con la speranza di cominciare una nuova e felice vita, ma purtroppo non è così: ben presto deve fare i conti con la dura e pesante vita nei campi dove piove spesso e a lungo, dove il fango è pronto a inghiottire tutto ciò che lo calpesta, dove non c'è acqua corrente nè elettricità e dove una vecchia e malridotta baracca sarà la loro casa (e che verrà da lei denominata "Lago di Fango"). Mentre Laura odia terribilmente quella vita, Henry è felice di essere diventato un proprietario terriero, avverando così il sogno che aveva sempre avuto fin da bambino.
Nelle sue terre vi sono anche i mezzadri: c'è Hap, uomo di colore saggio, intelligente, buono e forte, incapace di oziare e star fermo e sempre chino a coltivare il suo pezzo di terra con l'aiuto dei figli ignorando la fatica e lo sforzo. C'e Florence, sua moglie, donna superstiziosa ma di buon cuore e sempre pronta ad aiutare chi ha bisogno. Poi c'è Ronsel, il loro figlio: ex combattente nel Battaglione Carristi durante la Seconda Guerra Mondiale. E'sicuramente il personaggio che mi è piaciuto di più: durante quel periodo di profondo odio, violenza e razzismo nei confronti dei "negri" (così chiamati nel romanzo) lui sopporta, resiste, si umilia e fa finta di nulla grazie alla sua determinazione e al suo carattere forte e coraggioso, sempre più desideroso di allontanarsi da quella triste e monotona vita dei campi e di andare in qualche posto lontano a vivere un'esistenza diversa più che migliore.
E infine c'è Jamie, fratello minore di Henry, pilota e aviatore durante la guerra, un ragazzo simpatico, allegro e capace di piacere a tutte le persone che incontra e conosce, anche se questa piacevole corazza nasconde un animo profondamente ferito e devastato dalla guerra ormai finita e che, per tentare di dimenticare tutti gli orrori, le morti e i dolori da essa causati, si abbandona all'alcol e a donne che non ama e che non lo amano, convinto che ormai non ci sia più speranza per niente e nessuno.
Cosa sono i fiori nel fango? O meglio, chi sono? Sono i sei protagonisti, ciascuno un fiore, circondati dal fango delle loro rispettive difficoltà, emozioni e problemi da cui cercano di uscire. C'è chi ci riesce da solo o con l'aiuto di altri e chi ci rimane.
Queste forti tematiche mi hanno fatto apprezzare moltissimo questo libro forte, crudo, toccante e terribilmente reale che consiglio vivamente agli appassionati del genere.
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Commenti
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Troisi era un mito!!! Lo amo!
Bella recensione!
Grande Troisi! :D Inoltre "Non ci resta che piangere" è uno dei miei film preferiti.
siete tutti troppo buoni XD
Ciaooooo
valias
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Mo' me lo segno (per citare il mitico Troisi in "Non ci resta che piangere").
Bravissima!