Dettagli Recensione
una vita da maggiordomo
Per Stevens "la dignità, in un maggiordomo, ha a che fare, fondamentalmente, con la capacità di non abbandonare il professionista nel quale si incarna".
Questo concetto rappresenta per Stevens la linea guida della sua esistenza ed è il filo conduttore dei suoi pensieri che lo portano a ripercorrere alcuni momenti della sua vita mentre intraprende il suo primo viaggio dopo anni di onorata carriera come maggiordomo.
Un viaggio che lo vede attraversare la campagna inglese in direzione di Little Compton, dove lo attende l'incontro con Miss Kenton, governante che aveva lavorato con lui in passato a Darlington Hall. Un viaggio che rappresenta per il nostro protagonista l’unico e il primo vero momento dove, staccatosi dalle vesti di maggiordomo, può fermarsi e viaggiare non solo nello spazio fisico, ma anche e soprattutto dentro se stesso.
La ricerca della perfezione nell’essere maggiordomo ha rappresentato per Stevens il senso della vita, divenendo il fulcro del suo agire, è come se avesse indossato i panni del maggiordomo escludendo automaticamente la sfera privata, la sfera dei sentimenti.
Il concetto di dignità lo porta a ricordare momenti del passato facendogli provare un grande senso di trionfo nei confronti del suo operato, specie nelle occasioni dove è riuscito a mantenere il suo ruolo nonostante le vicissitudini fossero contrastanti. Come la morte del padre avvenuta in un momento in cui stava svolgendo servizio per Lord Darlington, e che Stevens vive in maniera distaccata e professionale.
Ripercorre il rapporto esclusivamente lavorativo con Miss Kenton, sottolineando aspetti del passato sensazioni ed emozioni che sono vive nel momento del presente, nel momento in cui ricorda, perché le ripercorre in un tempo diverso, in un contesto in cui si è tolto le vesti da maggiordomo e può osservare la sua vita con un senso critico più umano, perchè nel tempo che fu era come imprigionato dentro se stesso.
Stevens in questo viaggio si è calato, seppur di poco, la "maschera" del maggiordomo interrogandosi malinconicamente sul passato e sul futuro.
Una lettura a volte un po’ lenta, non del tutto immediata che ci porta pian piano a comprendere il senso del vero viaggio che il protagonista intraprende.
Lo stile di scrittura è elegante ed impeccabile cade a pennello con l’ambientazione inglese e gli anni in cui si svolge il racconto.
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Commenti
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mi hanno detto che anche il film è molto bello, l'hai visto? che ne dici?
Complimenti Eleonora!
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