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Il bambino con il pigiama a righe
2011-05-17 12:47:50
Fonta
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il Benigni con la penna
Questo libro è proprio un capolavoro. Non racconta i fatti nudi e crudi dei campi di sterminio ma li fa intuire con una trama velata di ironia che si mescola al dramma, un lessico semplice: il protagonista è un bambino ed il lavoro gira attorno al suo mondo e la sua elaborazione di esso laddove il Furer si trasforma ne "il Furio" e dove Auschwitz viene spesso storpiato in parlole similari che appartengono al dizionario infantile.
Bello bello bello..lo consiglio vivamente a tutti e credo che possa diventare un libro di testo da accostare ai vari Primo Levi di Anna Frank..uno scrittore moderno che sa scrivere di passato attualizzandolo. Con le dovute proporzioni "il Benigni con la penna" =)
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Non potevi descriverlo meglio....Fantastico!!!!!ciao ciao
Fonta, la tua è la recensione che più corrisponde a quanto vissuto da me durante la lettura; una sola osservazione: secondo me le storpiature delle parole "Fuehrer" e "Auschwitz" sono scelte dall'autore per esprimere un giudizio. Nella traduzione tedesca (complimenti alla traduttrice!), Au-Scit" è "Aus-Wisch" (che evoca l'immagine della cancellazione, ricorda 'sterminio'). Comunque anch'io dico "Benigni con la penna".
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