Dettagli Recensione
Mille splendidi soli
Non so davvero cosa dire di questo libro che non sia già stato scritto: è bellissimo, appassionante ma soprattutto incredibilmente toccante.
Non mi soffermo sulle mie opinioni sul testo, poichè ciò che ne penso io è ciò che ne pensa la maggior parte degli altri recensori: è un piccolo capolavoro.
Io mi limito a tre aspetti fondamentali, anzi, i tre aspetti fondamentali che mi hanno colpita di più: la storia, il sacrificio e la penitenza.
Ho sempre visto Kabul, l'intero Afghanistan, come un paese in cui regna solo la guerra: un'ignoranza che ovviamente non si può riempire solo leggendo un libro, ma un libro come questo aiuta a capire un pò di più. La storia di questo paese, sospeso tra Occidente e Oriente. Hosseini ha riassunto in modo breve ma preciso la situazione politica, militare e civile di cinque decenni che vanno dalla metà del 1900 in poi. Ho imparato più dal suo testo che da anni di studio sui libri, o di notizie di telegiornale. Sotto questo punto di vista, un lavoro davvero eccellente.
Il sacrificio è stato uno dei temi più toccanti del libro: il sacrificio di sottomettersi ad un marito, il sacrificio di abbandonare il proprio amore, il sacrificio di se stessi per salvare la persona che si ama di più. L'autore li ha descritti in un modo da far sciogliere anche i cuori più resistenti, e in modo di darci una consapevolezza che non si può dimenticare: "Come la lancetta della bussola punta sempre il nord, così il dito di un uomo troverà sempre una donna a cui dare la colpa" (perdonatemi se non sono le parole esatte). La condizione della donna in Afghanistan (e non solo) è un argomento di dibattito mondiale. Non sta a me dire quanto sia sbagliato -o quanto sia "giusto": io dico solamente che anche in questo campo c'è una descrizione sintetica ma accurata, mutevole come lo sfondo storico in cui si trova.
Ed, infine, il tema della penitenza: Jalil, ormai vecchio e prossimo alla morte, cerca perdono. Un perdono vero, senza fini secondari. Ma qual è la capacità di perdono? Jalil, da vivo, non lo saprà mai. Mariam, prossima alla morte, capirà. E, indirettamente, sarà Laila a godere di questa riappacificazione.
Da leggere.