Dettagli Recensione
Una nuova sfaciettatura del periodo nazista
Come spesso accade, i trafiletti e le recensioni che si leggono fomentano le aspettative. E questo ne è un pò l'esempio. Trovo questo successo della Sanchez forse un po' forzato. Ammetto che la tematica ha sempre il suo fascino, connotato dagli aspetti crudi di un periodo drammatico della storia del 900. E ammetto anche che questa volta la vita nei campi nazisti ci viene proposta da un punto, anzi due punti di vista differenti. C'è l'odio e la rabbia di chi, sopravvissuto alle tremende atrocità dei campi di concentramento, ricerca i suoi carnefici, ormai degli anziani che si aggrappano agli ultimi momenti per far valere ancora la loro superiorità razziale. C'è chi dall'altro lato si accosta inaspettatamente a questo mondo che sembra assolutamente lontano, appartenente solo alla realtà dei libri di storia e ai giorni di rievocazione. Il romanzo si innalza su questo confronto dialettico, permeato dalla paura di essere scoperti, ma contemporaneamente dalla voglia di scoprire e riscattarsi. E' sicuramente un libro da leggere, forse un po' noioso nelle prima 70/80 pagine dove la narrazione è piuttosto lenta e ripetitiva, ma poi una volta sbloccatasi, il volano della narrazione sa coinvolgere, anche se a tratti sembra che l'autrice sembra aver perso il bandolo della storia. Ma rimane comunque sempre un buon libro per non dimenticare.