Dettagli Recensione
Sopravvalutato
Ho letto il romanzo nell'originale americano e francamente non condivido le lodi esagerate di cui è stato oggetto. Certo si legge con agio, moderatamente catturati dalla trama e soprattutto da una vischiosa identificazione con una serie di problemi, atteggiamenti, idiosincrasie, illusioni ed ossessioni pubbliche e private che Franzen sa perfettamente cogliere come partecipabili da un ampio pubblico di potenziali lettori. Ma on the long run questo che è il merito maggiore dell'A., a cominciare da Correzioni, si rivela anche il suo limite maggiore. La sensazione è quella di un informe logorroico (ma dov'è ormai l'arte sottile e affascinante del 'non detto'?)pastone tra il psicologico, il sociologico e il politico, in cui l'A. si consegna mani e piedi al lettore invece di trascinarlo, incapace di dare al romanzo un focus ideologico-linguistico-letterario veramente suo e veramente nuovo e originale. Resta, nei momenti migliori, il fascino di una desolazione resa con totale understatement, in un tono matter-of -fact, semplice, quasi volutamente arido, talvolta felicemente autoironico. Ma non andiamo oltre.
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Commenti
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trovo importante aver chiamato in causa la categoria dell'autoironia, a fronte di altre ozpioni incongrue lette qua e là ('divertente', 'esilarante', per esempio).
per essere un autore che sa lavorare tanto lucidamente sulle verità dell'esistere, ho trovato qualche cliché di troppo in campo sessual-sentimentale
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