Dettagli Recensione

 
La vita davanti a sé
 
La vita davanti a sé 2011-03-18 20:02:39 orso
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
orso Opinione inserita da orso    18 Marzo, 2011
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un piccolo gioiello

“La vita davanti a sé” è un piccolo romanzo ma al tempo stesso un piccolo gioiello, è un libro da non perdere per il piacere ed il coinvolgimento che offre nella sua lettura; scritto da Romain Gary (conosciuto con il nome di Emile Ajar romanziere la cui stessa vita è degna di un romanzo ) morto suicida e come al solito diventato famoso solo dopo la sua morte.
Cercando di non definire bene la trama diciamo che: questo romanzo è la storia di una vita ma anche di un amore vissuto e raccontato da un bambino/ragazzo (Momò); tutto è ambientato nella Parigi del dopo guerra dove è ancora ben vivo il ricordo dell’orrore delle deportazioni naziste ma dove un varia e svariata umanità multietnica (brave persone, sfruttatori, prostitute, immigrati ect) sopravvive proprio grazie alla filosofia di vita dell’ umana solidarietà.
La trama forse a qualcuno potrà sembrare scontata, ma l’abilità dell’autore consiste proprio nel rendere il racconto tenero ed avvincente; usando un linguaggio infantile, in fondo Momò (il protagonista) è solo un adolescente e ci racconta la vita dei bassifondi di Parigi attraverso i suoi occhi.
Un ragazzino che malgrado le sue fragilità descrive in modo nudo e crudo gli accadimenti della vita; con occhi così innocenti ma disincantati, perchè d’innocenza ormai la vita a Momò ne ha lasciata ben poca.
Ma è proprio l’ ingenuità e la semplicità di Momò nel raccontare la vita che cattura il lettore, affascinandolo e trasportandolo nelle vicende del protagonista; il lettore, ride e soffre con Monò e resta coinvolto nella trama del romanzo in un crescendo di emozioni e sentimenti.
Romanzo intenso, dove tutti i personaggi sono ben descritti, originali, particolari nel loro essere e nel loro vivere la vita; attuale per i suoi temi sull’integrazione razziale e culturale.
Il finale è uno dei più belli che ho letto fino ad ora; sicuramente diverso, amaro, triste, sorprende e spiazza il lettore, ma come dice Momò non ci si può sottrarre alle leggi della natura e quindi della vita e come non dargli torto quando afferma: che non si può vivere senza nessuno da amare, bisogna voler bene!

Consigliato si: perché questo romanzo lascia di sé un ricordo dolcissimo

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T