Dettagli Recensione
L'insostenibile leggerezza di un uomo di 130kg e a
Una forma di vita? Non è un romanzo, ma un modo originale, delicato, geniale di raccontare
un dramma che riguarda sempre più persone: l’obesità.
Amèlie Nothomb , ama curare, come pochi colleghi, la posta dei propri lettori. Un giorno, fra le varie missive che riceve quotidianamente,c’è ne una che le salta subito agli occhi. La lettera è di un soldato americano d’istanza in Iraq, Melvin Mapple, che si rivela un suo grande fan.
Amèlie, divertita, sorpresa e lusingata dallo scoprire un lettore così accanito fra le truppe statunitensi, accetta lo scambio epistolare. L’amicizia di penna, fra la scrittrice belga e il soldato di Baltimora si stringe sempre di più , Melvin mette al corrente Amèlie di un problema che si stà dimostrando sconvolgente, quasi come l’eroina in Vietnam, per i soldati americani : l’obesità. Lo junk food sembra essere entrato nelle menti non solo nelle membra dei militari. La frustrazione, la depressione , il male di vivere vengono somatizzati in chili di grasso, la pinguedine fa da cuscinetto, da scudo fra loro e il resto del mondo.
Amèlie è sconvolta , vorrebbe aiutare il suo amico ingrassato di 130 chili nei sei anni di guerra, fra il serio e il faceto gli suggerisce , come ha fatto una ragazza anoressica a Parigi, di fotografare la trasformazione del suo corpo, di fare delle sue braccia,gambe,pancia,natiche orrendamente sformate un’ opera d’arte da esporre in una galleria, perché tutti sappiano,vedano; perché lui che non riesce a fermarsi in qualche modo dia senso a tutto questo.
Melvin accetta, si fotografa, le sue foto sono esposte in una galleria d’arte in Belgio, ma a questo punto lo scambio epistolare si interrompe. Amèlie è preoccupata, chiede aiuto all’Editore americano affinchè la aiuti e ritrovare il soldato: che cosa sarà accaduto a Melvin Mapple?
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