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Cecità
 
Cecità 2011-03-10 22:43:45 silvia t
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    11 Marzo, 2011
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Cecità

Se il candore abbagliante all'improvviso avvolgesse tutto il nostro campo visivo la prima cosa che verrebbe in mente sarebbe di aver guardato troppo a lungo il sole o una fonte di luce, ma se questo non avesse alcuna voglia di lasciare il posto a qualche colore o anche ad un po' d'ombra ecco che comincerebbe a farsi strada attraverso ataviche strade lastricate di paura, l'idea di non poter mai più vedere il mondo.
Questo ciò che accade ad un anonimo uomo, fermo nella sua auto, fermo di fronte al semaforo rosso ad aspettare il proprio turno; la luce verde non si accenderà mai per lui, ma sarà coperta da una asfissiante luce bianca.
Inizia così "Cecità"; un singolo individuo cade nel baratro della paura, della paura di dover dipendere da qualcuno, di non essere più autosufficiente, ma la sua solitudine durerà poco, pochissimo, di lì a breve l'intera città, l'intero paese sarà immerso in un universo lattiginoso e sul fondo di quel baratro si troverà a dover vivere.
Interessante da analizzare oltre alla trama, claustrofobica e angosciante al punto giusto, è la capacità di Saramago di legare i protagonisti uno ad uno attraverso il susseguirsi del contagio, perchè, sì, la cecità è contagiosa.
La storia è raccontata dal punto di vista di un medico oculista e di coloro che sono stati contagiati nel suo ambulatorio e della di lui moglie.
Se l'originale spunto e la tecnica narrativa non necessitano di commenti, la trama a mio personale avviso ha dei momenti di estremo realismo mischiati ad altri in cui l'estremizzazione risulta molto evidente e inutile, paradigmatico risulta essere la lunga narrazione all'interno del luogo di quarantena della fazione formata da ciechi cattivi.
Ciò che più risalta è il sottolineare ciò che dà il via alla discesa verso l'abisso: la paura; la paura dell'ignoto, la paura di essere contagiato, alla fine è Lei la grande protagonsta della storia.
I personaggi sono senza dubbio ben caratterizzati, ma di sicuro uno è quello che più spicca per completezza: la ragazza dagli occhiali scuri; il suo è un viaggio nel purgatorio, una catarsi liberatoria che la fa rinascere a nuova vita.
Il suo personale percorso è quello che più degli altri è intriso di significato e di importanza.
Difficile poter analizzare il libro senza svelare troppo della trama, ma crudele sarebbe togliere il gusto della lettura, per cui mi sento di consigliare la lettura di questo particolarissimo libro che regala tanti spunti di driflessione e delle ore di introspezione.

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Commenti

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11 Mag, 2011
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Complimenti, ottima recensione. Sai, credo lo leggerò.
Splendida la tua recensione.
Mi affascina molto questo libro...ho sempre considerato la cecità la peggior cosa che potrebbe accadermi...Pia
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