Dettagli Recensione
Anche Musso può scivolare...
Io adoro Guillaume Musso.
Leggere i suoi libri è sempre una zaffata rosa in un mondo buio, li attendo con trepidazione anche se spesso possono essere scambiati per simil-Harmony dai profani.
Ma io l’ho sempre difeso, consigliando anche i suoi libri spesso confusi con new age e corsi di pensiero yogi.
Ma questo libro mi ha lasciato u po’ delusa, nonostante l’aspettativa.
Le prime centocinquanta pagine Musso tenta la strada del romanzo d’azione, ambientando la storia in un contesto da Arsenio Lupin/Zenigada. L’espediente narrativo tuttavia non funziona molto. Le pagine sembrano scritte da un ragazzino, la scrittura è troppo forzata e prima di pathos. Manca proprio tutto, le basi della scrittura, tanto che nel mentre mi son chiesta se la sbornia per Musso mi stesse passando o questo fosse solo un libro un po’ maldestro.
Poi, a metà libro, Musso cambia registro tornando a parlare di sentimenti e battendo strade conosciute. Ed ecco che riguadagna improvvisamente il terreno perduto, nonostante il finale non proprio realistico.
Un libro diviso, provvisorio, a metà. Lui ha scritto di meglio, molto di meglio.