Dettagli Recensione
Inseguendo il grande amore...
...ed una traduzione migliore!
Perché bisogna dirlo, di Grande Amore si tratta. Ma se la Newton avesse riservato al romanzo una traduzione dall’inglese un po’ meno disastrosa o per lo meno italianamente corretta, di sicuro sarebbe andata molto meglio.
Al cospetto di un Amore millenario, tuttavia, possiamo anche chiudere gli occhi e lasciarci trasportare.
“Ogni volta comincia più o meno nello stesso modo. La mia mente è una macchina indistinta di tenebre infantili e dopo, prima o poi, vedo il suo volto (…). So cosa sta per succedere, e penso: Ecco ci risiamo. Ogni vita la inizio con lei, il mio peccato originale. E tramite lei imparo a conoscermi”.
Lei è Lucy, una ragazza come tante, che confida in un’esistenza altrettanto comune e serena. Lui è Daniel e possiede la Memoria, ovvero è in grado di ricordare di quando Lucy è stata una ragazza africana, e poi, lungo i secoli, Sophia, e ancora una bambina incontrata per caso, e Costance nell’Inghilterra del 1918: nient’ altro che il suo Amore, l’unico grande Amore e l’unica ragione che lo spinge a protrarsi per più e più esistenze e a reggerne il peso del ricordo.
L’autrice si serve per altro della voce sofferente ed intensa del protagonista non solo per consentire un altalenante e magico viaggio nel tempo attraverso la narrazione degli eventi, ma anche per offrire al lettore delle nozioni e degli spunti riflessivi su quanto inverosimilmente il protagonista stesso afferma. È Daniel a rimanere perplesso di fronte all’incredulità di chi stringe il libro tra le mani ed “ascolta” il suo racconto: [Non mi credete, dunque? – sembra voler dire tra le righe - ebbene], “l’anima si rivela in maniera estremamente potente sui nostri volti e sui nostri corpi (…). Piccoli e grandi dubbi, compromessi e delusioni risiedono intorno agli occhi. Le speranze si nascondono intorno alla bocca, così come le amarezze e la tenacia. Il senso dell’umorismo si individua intorno alle sopracciglia, e così anche i sogni (…). Queste sono le qualità accumulate dall’anima, e si manifestano di vita in vita”.
Ma a Lucy e a Daniel basta un istante per riconoscersi, un attimo fugace affinché il passato li riavvolga in spirali di appartenenza e riaccenda in loro il bisogno infinito e secolare di stare l’uno accanto all’altra.
Riuscirà Lucy ad ascoltare la sua anima e a comprendere il grido di Amore immenso che non può più soffocare? E potrà Daniel sconfiggere il destino malevolo che da sempre prova a dividerli?
Mentre i nostri eroi lo scoprono, a noi la possibilità di sognare che un Daniel (o una Lucy) sia da qualche parte alla nostra ricerca o, perché no, ci abbia di già trovato. In fondo, un romanzo può anche non presentare grosse pretese ma se è una favola che può far sognare allora ha già toccato il cuore.