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Solitudini
Zuckerman , lo scrittore alter ego di Roth, ricostruisce la storia dello Svedese, spinto da una serie di circostanze casuali. Lo Svedese era stato per lo Zuckerman fanciullo, figura carismatica ed esemplare. E così si era conservata nel ricordo. L’evento casuale di un incontro tra ex-liceali è la spinta per riflettere sul passato.
Davvero lo Svedese era ciò che sembrava? L’incarnazione perfetta del sogno americano? La ricostruzione della storia dell’atleta ebreo biondo e vincente svela la falsità del suo “personaggio”, e attraverso lo smontaggio completo della sua maschera, viene distrutta l’immagine dell’America come luogo della felicità, del successo e della giustizia.
La Pastorale americana per eccellenza dura ventiquattro ore e cade nel giorno del ringraziamento. E’ una moratoria su ogni doglianza e ogni risentimento per tutti coloro che in America, diffidano uno dell’altro.
Perché di fatto, oltre l’apparenza, del sogno americano non resta nulla.
Ma una lettura in chiave esclusivamente legata alla critica della società è molto riduttiva.
Ciò che di più affascinante e pieno c’è nel romanzo è dato dalla capacità di Roth di entrare dentro i personaggi, dalla sua capacità di introspezione.
E ne viene fuori un quadro ancora più desolante e disarmante, perché nel fondo c’è una enorme, smisurata solitudine.
Lo Svedese è un uomo scomposto, scisso, delirante, ma nulla di ciò che è, appare. Anzi, lo sforzo continuo per mostrare l’apparente normalità non fa che dilatare il proprio dolore interiore.
Merry , la figlia adorata e intelligentissima, dal riconoscimento dell’abiezione del suo mondo, il mondo borghese e controllato, di cui l’inconsapevole padre è campione, arriva all’abiezione del suo corpo, al distacco da ogni materialità e contatto umano. "Mi sento sola", da piccolissima, e da adulta sceglie deliberatamente la solitudine.
Ma anche Dawn, in fondo è sola, mai riconosciuta e accettata dagli altri per quello che sente di essere.
Pastorale americana è un romanzo sulla solitudine umana, legata all’incapacità di leggere dentro gli altri, e di capire fino in fondo chi sono. E di leggere in noi stessi, per capire chi siamo.
Perché le nostre certezze possono essere smantellate in un soffio. Non è necessario che un figlio metta una bomba in un locale pubblico. Non è sufficiente abbracciare ogni forma di protesta o di alterità per trovare le risposte .
A volte basta un incontro casuale, per capire di avere sbagliato . Qualunque strada avevamo scelto di percorrere.
Ma nel giorno del ringraziamento facciamo finta di niente.
Quanti giorni del ringraziamento ci sono in un anno?
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ciao
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Un saluto amichevole.
Gineisa