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Non avevo amiche
Terzo romanzo di Bukowski, pubblicato nel lontano 1978, "Donne", simboleggia la bramosia di un uomo verso il sesso(da tenere ben distinto dall'amore, come verrà esplicitamente chiarificato in corso d'opera), desiderio, ardore e costante onnipresenza nella esistenza"on the road" di Henry Chinaski,celebre alter-ego letterario dell'autore. Le congiunzioni carnali si susseguono a guisa di "lista della spesa" per tutta la durata del romanzo, caratteristica peculiare che fa comprendere veramente in modo ottimale l'ossessione del protagonista. Rapporti, molti dei quali sicuramente esecrabili all'occhio delle "persone normali", contraddistinti dall'intensità della passione corporale;passione aimè effimera ed evanescente,passione quindi, che neccessita di un perpetuo rinnovo. Charles Bukowski ci presenta un mondo di picari, pezzenti e randagi,che raccattano le giornate, vivendo costantemente tra lo sguaiato ed il grottesco,senza l'immancabile compagnia di alcol, tabacco e prostitute. Con questo romanzo si affoga nel lato povero dell'America, si vive dietro l'insegna bianco sfavillante dell'Holliwood californiana, si vive "nella merda".La grande sfacciataggine e i dialoghi esplicitamente sboccati ed intrinsecamente erotici fuoriusciti dalle labbra del protagonista,servono al lettore per rivivere le abissali sensazioni(corporali ed emotive) di Henry: l'Henry sessantenne innamorato delle giovani ventenni, l'Henry che vuole vivere(alcol permettendo) fino a ottant'anni per scoparsi una ragazza di diciotto,l'Henry impiegato delle poste che si licenzia per "poter alzarsi a mezzogiono ogni mattina dopo una delle tante maratone alcoliche".Opera in cui il lettore farà un'incetta di emozioni turbinose, conoscerà la personalità di uno degli alter-ego meglio riusciti della trasposizione letteraria.Altra caratteristica fondamentale del libro, è l'insicurezza del protagonista:il rifugio costante nel sesso carnale rappresenta la paura di amare,il terrore della condivisione emotiva e caratteriale di un uomo, folle paura resa dall'abusata frase"Vuoi una puttana!Hai paura di amare!". Concludo sostenendo che nessuno ha saputo far vivere le pagine di un romanzo ad un lettore con un'intensità ed un 'efficacia così travolgente come ha fatto Bukowski!
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anch'io amo Bukowski!