Dettagli Recensione
la città dei maledetti
Un piacevole racconto in stile Zafon , ambientato nella Barcelona degli anni venti con evidenti punti di contatto con "l'ombra del vento" , di cui l'autore riprende alcuni luoghi e alcuni personaggi ma soprattutto alcune emozioni, che riemergono in maniera forte e viva. Ancora una volta il lettore è condotto nel cimitero dei libri dimenticati, per seguire la storia di un giovane scrittore in erba David Martin, la cui esistenza sarà stravolta da un libro e dall'incontro con un singolare personaggio, l'editore Corelli. Di per se il libro è molto buono ma purtroppo il confronto con il precedente lavoro è inevitabile: sicuramente la storia è meno curata ed elaborata, ho avuto l’impressione che non spiccasse mai il volo , facendo quel salto di qualità che mi aspettavo. Devo dire che è anche un tantino surreale, il che secondo il mio parere non guasta , in quanto aggiunge un pizzico di mistero e ambiguità agli eventi.
Ma il grande pregio del libro è la narrazione: Zafon da questo punto di vista è uno dei migliori, riesce con estrema facilità ad ammaliare il lettore , mantenendo sempre viva la sua attenzione e per quanto mi riguarda questo basta a supplire a qualche mancanza di contenuto.