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L'esecutore
 
L'esecutore 2011-02-10 15:31:15 mixo
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
mixo Opinione inserita da mixo    10 Febbraio, 2011
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Scandinavo... e basta!

Dopo la delusione de l'ipnotista, da amante della letteratura scandinava ho voluto dare una seconda possibilità alla coppia Kepler, ma anche questa volta sono rimasto poco convinto. La storia ha degli spunti interessanti ma come già nel precedente si perde lungo il percorso e a mio avviso tradisce le aspettative, già partendo dalla recensione, che descrive una scena del crimine ove un uomo inspiegabilmente fluttua al centro di una stanza. Mistero o magia? No, molto più semplicemente nessuno ha visto la corda, che peraltro non era assolutamente nascosta. Si ha l’impressione che sia tutto costruito partendo dall’analisi dei bisogni del lettore, di ciò che può apprezzare. Ci si mette un super poliziotto Joona Linna, strambo e affascinante, lo si affianca con una bellissima agente della Sapo Saga Bauer, et voilà, il connubio perfetto di intelligenza, capacità intuitiva, forza fisica e bellezza. Se non ricordo male lo stereotipo che aveva reso celebre Wilbur Smith. Peccato che quest'ultimo incantasse con descrizioni fotografiche e storie a ritmo incalzante. Sarà forse che scrivere un romanzo a periodi corti spezza il ritmo, ma è anche vero che se si salta di palla in frasca si rischia di perdere il filo conduttore. Nel complesso la storia che parte da personaggi e situazioni che sembrano non poter avere nulla in comune, prende lentamente forma, purtroppo ci sono troppi soggetti abbozzati di cui si fa fatica anche solo a ricordare i nomi e troppe cose non credibili. Prendiamo un personaggio come Axel il manager che in gioventù era un talento del violino. Pagine e pagine a descriverne la breve ma folgorante esperienza musicale, bene, quest’uomo, dopo appena 20 anni di mancato esercizio lo suona come un novello Paganini. Peccato che proprio Paganini dicesse "Se non studio un giorno, me ne accorgo solo io; se non studio due giorni, se ne accorgono gli altri", e Uto Ughi intervistato abbia detto che “il violino è uno strumento che non perdona, bisogna studiare tutto il giorno se non si vuole scadere, lasciando un piccolo margine per le altre cose”. Ma chi sono costoro per poter esprimere un parere? Oppure il trafficante multi milionario Guidi che proprietario di un impero nonché dello Yacht più costose del mondo (ampiamente descritto in luoghi e situazioni ove bianco come la neve solca i mari), viva su quest’ultimo inspiegabilmente trasformato in una pattumiera galleggiante. Che senso ha? Ritorno a quanto già detto, tanta pubblicità ma poca sostanza.

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