Dettagli Recensione
Meglio il settimo pozo.
No, Fred Wander non mi ha colpito con questo romanzo.
Magnifiche le visioni portuali ed angiportuali della Marsiglia anni '40...ma dal classico e fumoso esilio di mare mi aspettavo di più.
Un po' come le taverne di Remarque ne "La notte di Lisbona", o le fumerie di oppio nella Amsterdam di Camus in "La caduta" o ancora,sopra tutti, il confessionale di vite passate della bassa Tangeri di "La città della fortuna", del grande Wiesel.
No, qui, al contrario del"Settimo pozzo" (il suo capolavoro),Wander si fossilizza sui tipi psicologici che attendono l'arrivo dei tedeschi come un Armageddon nell'hotel Baalbek...confino dei confini.
Romanzo di genere, appunto, non da Wander.
Lo consiglio tuttavia a chi non ha mai letto libri con questa panoramica interiore riflessa sulle acque del mare.
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