Dettagli Recensione
Very sad hero...
Gatsby, l'uomo che si costruisce dal nulla,che suda e trasuda tutto il dolore di una classe sociale che deve rendere 10 pwer avere 6.
Adoro questo personaggio, soprattutto ammiro come Fitzgerald l'ha concepito,strutturato, fotografato.
Daisy è la ragione della vita di questo self made man, in principio era Daisy e tutto si accompagna a questa donna divenuta miraggio nel ventre cocciuto di quest'uomo, pronto a plagiare se stesso pur di conquistarla con il ritorno in patria.
Divenuto ricco.
Ma siamo lontani dalla nobiltà di Martin Eden, qui Gatsby ha dovuto scendere a patti con la feccia, fondersi egli stesso e rigenerarsi con essa.
Non è facile.
Anche perché il Cielo non dimentica nessuno...soprattutto quando nasce con le pezze al culo.
La tristezza prende allorquando il miraggio della donna amata...si manifesta per ciò che è.
Daisy è colpita dalla morte di Gatsby, assassinato, solo per un attimo,l'istante che colma la scelta se portare i bagagli in macchina in numero di tre o quattro.
La sua vita va avanti.
Ma morire per la donna favoleggiata, sognata, idealizzata...be', per Fitzgerald non ha prezzo.
Per questo Gatsby sarà, sempre, il Grande.