Dettagli Recensione
Un topos letterario
Ismaele Baruch, è il "benedetto". Baruch, appunto.
La letteratura ebraica yiddish è ricca di questi personaggi "posseduti" dal Bene o dal Male.Irene Nemirovsky, in questa bella storia, ripropone un topos, uno stilema classico soprattutto da un punto di vista ebraico-orientale.
La differenza è il nome: Ismaele, che se qui viene posto accanto a Baruch...nella tradizione assume una veste affatto fortunata.
"Chiamatemi Ismaele", è l'incipit di uno dei più grandi romanzi mai scritti,la cosiddetta Bibbia del mare, "La Balena" di Melville.
Non è un caso quindi che ad editare "Un bambino prodigio" sia stata la Giuntina di Daniel Vogelmann.
Ismaele porta in sé la benedizione e la maledizione...l'innalzamento ad un vertice dal quale, terribilmente, sarà destinato a cadere.
E se Nord il poeta tenterà il destino con la dolcezza...il fato lo farà pentire di questo esile miraggio.
Ismaele appartiene alla terra.
Nessuno tenti di strapparlo ad essa.
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