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dall'altra parte della rete
La vita di Bruno,nove anni,figlio di un comandante delle SS,viene catapultata quando il padre,per motivi di "lavoro" si trasferisce insieme al figlioletto,la moglie e la figlia dalla splendida casa di Berlino in un posto dal nome inpronunciabile per il nostro piccolo protagonista.
E' Bruno la voce narrante,che descrive gli strani e crudeli comportamenti dei soldati,del padre e del "furio".
Dalla finestra della sua stanza riesce ad intravedere centinaia e centinaia di persone circondate da un filo spinato:tutte indossano lo stesso identico pigiama a righe.Durante una delle sue escursioni si avventurerà,sempre all'insaputa di tutti,verso il campo e cosi,dall'altra parte della rete,incontrerà Shmuel,il bambino con il pigiamo a righe,
Shmuel ha la sua stessa età, le coincidenze ha voluto che fosse nato proprio il suo stesso giorno, come ha voluto che si incontrassero ai due lati opposti delle rete,ai poli opposti di "tutto quanto",e tutto questo contro ogni loro volere.Tra i due nascerà una profonda e segreta amicizia,persino Bruno pur non sapendo nulla di ciò che avviene in quel maledetto campo di concentramento,che lui considera un posto dove la gente vive e lavora normalmente,intuisce che è meglio tenere tutto segreto...
Commovente,la crudeltà del nazzismo vista attraverso gli occhi dell'innocenza,un'amicizia pura che abbatte ogni confine,ogni rete...
Un finale,anche se intuibile,ugualmente tragico,sconvolgente,amaro.
Uno stile delicato che dipinge uno dei quadri più crudeli,terrificanti e inaccettabili della storia.
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