Dettagli Recensione
Il "nonno" in riviera vuota il sacco.
Il nazionalsocialismo visto dalla parte di chi ha contribuito a solidificarlo.
Bravo Littell, soprattutto nella ricerca di una traccia metafisica che possa dare la misura, il peso, la forza del Male assoluto.
Il paradigma, o paradogma, della perversione assume una forza sovrumana nel momento del rifugio in villa del protagonista: un'attesa senza attesa, trepida luce del tempo immobile.
Si ha l'impressione, durante l'Operazione Barbarossa del '41, di assistere ad una seduta psicoanalitica freudiana.
Ottima la riflessione sul come nasce un nazionalsocialista.
Paradossale la scena cult del morso al Potere, quasi vertice della follia didascalica di un mondo.
Citati è stato, a suo tempo, molto chiaro:Jonathan Littell avrebbe, a suo avviso, incontrato davvero un vecchio "nonno Adolf" (così in Israele vengono chiamati i vecchi reduci SS)in Costa Azzurra.
Ne sono convinto anch'io.
La prova? Le azioni di "sterminio di massa" che precedono la soluzione finale sono descritte maledettamente bene.
Solo chi c'è stato, secondo Wiesel, può raccontare di avere passeggiato nelle fosse comuni "non tralasciando" il particolare delle ossa spezzate, dei morti, sotto il peso dei propri stivali.
D'accordo,Jonathan Littell...hai scritto un capolavoro.
Ma come hai fatto a non sputare in faccia al tuo nonno Adolf?