Dettagli Recensione
Shantaram
"Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell'amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita"...
Il libro inizia così e dura ben 1177 pagine. L'India che fa da sfondo è vista dagli occhi di un australiano Lin, che per pochi aspetti ricorda Vallanzasca, per molti altri ad un istrionico uomo carismatico dai mille volti. Emerge il lato debole dell'India, quella che da esilio alla "felce" che proviene da tutto il mondo: europei e medio-orientali, uomini e donne che sono scappati dalle loro nazioni perchè colpevoli di reati non scontati debitamente nel loro paese di origine. Una società legata alla mafia al traffico di droga, alla prostituzione, al riciclaggio, al traffico d'armi, alla ricettazione. Durante questo viaggio si incontrano tanti personaggi, col rischio a volte di fare confusione, poi si riallacciano i dialoghi e tutto torna, non mancano gli scivoloni leziosi e le metafore filosofiche un pò troppo forzate. Personaggi che ricorderò sono l'indiano Prabu e l'orso Kano. Il pregio di questa lettura è stata l'abilità dell'autore di farmi incollare nelle sue pagine e di apprezzare alla fine la buona volontà del protagonista per quello che ha fatto, che pur essendo un criminale è "Shantaram", un uomo di pace.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
grazie...
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |