Dettagli Recensione
Marina&Oscar
Amo molto Zafón e ammetto che il mio parere su di lui non è molto obiettivo. Fatta questa doverosa premessa, Marina è stato il suo terzo romanzo che ho letto e non mi ha affatto deluso.
Non è ai livelli (a mio avviso irraggiungibili) de “L’ombra del vento”, ma la storia riesce a prenderti, a trasportarti nelle buie stanze di questa magica casa, a farti assaporare la nebbia che avvolge le tetre mattine di una Barcellona fiabesca, a farti provare paura e sgomento, a renderti complice di Oscar e Marina e partecipe dei loro sentimenti, a farti sognare un’avventura che solo da adolescenti si è in grado di vivere appieno.
Se pensiamo che è stato scritto prima dei più celebrati “L’ombra del vento” e “Il gioco dell’angelo”, non deve stupire la minore attenzione all’intrigo e alla definizione dei personaggi. Va forse visto come una sorta di laboratorio in cui Zafón ha affinato il proprio stile, che comunque resta di una fluidità e di una forza descrittiva davvero invidiabile.