Dettagli Recensione
Il titolo la dice tutta!!!!!!!
Un libro bello e commovente, la storia di un adozione ma, per una volta raccontato dal punto di vista di chi è stato adottato, la piccola Barbara.
Barbara viene adottata all’età di quattro anni da una famiglia francese, strappata alla sua vita, a tutte quelle persone che lei considera la sua famiglia, per lei non è facile accettare questa nuova vita, pur rendendosi conto che è più “ricca” di quella che aveva in Cile non riesce proprio a entrarci dentro, si sente ancora radicata alla sua terra e vive l’adozione come un rapimento.
Sua madre ci prova in tutti i modi a rendere felice questa bambina , e anche se stessa, per coronare il sogno della famiglia che si era immaginata, quando Barbara chiede una sorellina adottano una bimba brasiliana, ma questo peggiora ulteriormente i loro rapporti, perché Anais è tutto ciò che non è lei, è felice ubbidiente, e, soprattutto è grata dell’opportunità di vita che gli è stata offerta.
La vita di barbara è una continua lotta tra il desiderio di amare questa nuova famiglia , di essere amata da loro, e la voglia invece di essere arrabbiata per essere stata portata via dalla sua terra, è prima una bambina e poi un’adolescente che non ha pace, che vive con rabbia e rancore all’interno della corazza che si è costruita e in cui però è rimasta prigioniera.
Con il tempo , la maturità, e la disponibilità della sua famiglia Barbara scoprirà finalmente il significato della parola casa, scoprirà che casa è quel posto dove ti senti amata e protetta dove si può vivere senza maschere e corazze.
Un libro bello, scorrevole e commovente.