Dettagli Recensione
Bello ma difficile
Tamura Kafka è un ragazzo di 15 anni che decide di fuggire da casa dove lascia l'eccentrico padre, portatore di una profezia . Nello stesso momento un vecchio di nome Nakata lascia il quartiere di Tokio nel quale è sempre vissuto, sconvolto da un omicidio nel quale suo malgrado si trova coinvolto.
I destini di entrambi si sfioreranno, supereranno innumerevoli ostacoli viaggiando sempre al limite del verosimile e spesso entrando sfacciatamente nell'assurdo. Nakata e Kafka incontreranno splendidi compagni di viaggio, come il bibliotecario Oshima, la signora Saeki, il simpatico camionista Hoshino e poi tanti gatti, i quali dimostrano delle doti particolarmente "comunicative".
Scritto in maniera pregevole, merito anche della traduzione in italiano di Giorgio Amitrano.
E' un libro di non facile lettura, molto onirico e intriso di filosofia.
Non credo che in questo romanzo vada ricercata particolarmente la consequenzialità del racconto, ma piuttosto trovo che sia un invito a riflettere riguardo al rapporto che lega la vita alla morte. Da questo punto di vista è molto orientale. Leggendolo si ha la sensazione di vivere in un sogno di cui non si conoscono le ragioni profonde. Bello ma di difficile assimilazione.