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Bello, ma non adatto a tutti
Pediodi infiniti, lunghi pagine intere.
Punteggiatura praticamente inesistente.
Per chi non conoscesse Kerouac e si trovasse a leggere questo libro, potrebbe quasi sembrare che lo scrittore non possegga la benchè minima tecnica.
In questo caso l'autore ha deciso di sacrificare qualsiasi convenzione letteraria, qualsiasi ritmo di lettura che non sia frenetico e mozzafiato.
In un'opera scritta in tre notti, tra alcool, depressione e malinconia, Jack Kerouac è riuscito a cancellare quella linea che ha sempre diviso il lettore da colui che scrive il libro, creando così una porta che si apre direttamente nella sua anima.
E' l'anima che ci ha messo, non la razionalità.
Quì lui ci parla di un suo grande amore, Mardou, così tormentato ed al contempo così bello.
Impossibile non rivedercisi, e questo anche grazie proprio alla maniera in cui è scritto il libro.
Dopo averlo iniziato capirete subito che prima di gettarsi in un nuovo periodo sarà meglio prendere una boccata d'aria e buttarvisi in apnea.
Un libro stupendo, che ha il merito di avermi fatto conoscere questo grandissimo autore.
Postilla per coloro i quali hanno letto ed amato "On the road":
Non sperate di ritrovare quel matto di Dean Moriarty o il vecchio Sal Paradise; leggendo "I sotterranei" vi dimenticherete che in entrambe le opere l'autore si chiama Jack Kerouac.
Indicazioni utili
- sì
- no