Dettagli Recensione
il mito inventato
Mitico pallosissimo libro. Mi spiego meglio: mitico, perche’ il titolo fu azzeccatissimo, e con quell’aria alcoolica e ribelle, ottima per i tempi (anni 50), Kerouac si presentava da solo. La tematica fu quanto mai azzeccata, ed affascino’ una generazione di persone che del libro conoscevano solo il titolo. Fernanda Pivano, della Einaudi, con la ben pagata missione di evidenziare le contraddizioni della societa’ capitalista, girava gli Stati Uniti in lungo e in largo, da una marcia per la pace all’altra, alla ricerca degli autori beat, against, e fuck the system. Trovo’ Kerouac, Ginsberg, Ferlinghetti, ma anche Hemingway ed altri notevoli scrittori, e delle ottime traduzioni la ringraziamo. Peccato che molti grandi autori americani, che di sinistra non sono, siano stati ignorati dal Minculpop di casa nostra. Cosi’, da noi, la letteratura americana e’ di sinistra non perche’ quegli autori fossero di sinistra, ma perche’ fatti propri e addomesticati per l’imminente rivoluzione nostrana. Fu cosi’ che On the Road strego’ una generazione in America (cosi’ dicono... ma sara’ vero?), e ne strego’ quattro dalle nostre parti. Tanto che tutt’oggi il buon intellettuale schierato e’ obbligato a girare con la copia del libro sotto il braccio, impregnandolo di sudore, per una lettura in odorama. Come se il tema della ribellione condita da droghe sia ancora attraente. Come se l’amicizia sia solo complicita’ nello sputare in faccia a tutti e tutto.
E veniamo al pallosissimo: e’ di una noia mortale. Lasciate stare che fa figo, ma siamo sinceri con noi stessi, si puo’ leggere una roba del genere? non sono il solo a dirlo, ma ho faticato veramente a leggerlo. Sfilze di nomi di cittadine, di strade sempre uguali, di noia e solitudine, di nulla che succede. Mah. Se si faceva la Romea forse ne usciva un libro piu’ divertente.
Libro da leggere al Mac Donald’s, con davanti hamburgher e patate fritte. Consiglio anche un bel caffe’ doppio, c’e’ il rischio di addormentarsi alla guida....
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che sia stato strumentalizzato, purtroppo è vero ( cito Marcuse perchè è il primo che mi viene alla mente, vedi l'uomo a una dimensione )
rimane a mio parere un libro anomalo, con punte di eccellenza di rara bellezza ma anche zone morte (King?).
Ma non ho ancora letto un gran libro nel quale un difetto non possa essere considerato pregio (parlo di libri, non poesie )
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