Dettagli Recensione
Non mi ha entusiasmato...
So di essere una voce fuori dal coro, ma a me Kundera non piace.
Dopo anni che sentivo lodi sperticate nei confronti di questo romanzo, l'ho letto e non mi è sembrato così indimenticabile.
Probabilmente per capirlo meglio avrei dovuto documentarmi sulla situazione politica della Praga dipinta da Kundera, ma dato che le vicende narrate sono di carattere prettamente esistenziale, anche il documentarsi non sarebbe servito a granché...
Questi quattro personaggi si dibattono in relazioni infelici ma senza riuscire a capire cosa vogliono veramente.
Tereza e Tomas sono una coppia come ne esistono tante, destinata allo sfacelo, ma che resiste in virtù di non si capisce bene che cosa.
Tomas, libertino fino al midollo, rinuncia alla carriera pur di stare con Tereza ma le infligge una sequela di tradimenti.
Tereza, che riscuote una forte simpatia ed empatia per la sua storia un po' triste, il suo ingenuo romanticismo e il pessimo rapporto con la madre, anziché liberarsi di lui persevera.
Franz è un personaggio estremamente noioso, non si capisce davvero quale sia la sua funzione.
Sabine parrebbe l'unica che non si racconta stupidaggini: lievemente cinica e disincantata, sembra manifestare, a un certo punto, l'esigenza di scoprire il calore di affetti semplici, anche se è solo un barlume, in un romanzo che specula tanto e dice poco.
Mi dispiace di aver letto anche "L'immortalità" di Kundera, perché sembra di vedere le stesse dinamiche relazionali riproposte in salsa diversa.
Forse dovrei rileggerlo, per capire meglio, ma non riesco a osannarlo come fanno in tanti.