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Dopo un po' stanca
L’autrice riesce con molta intelligenza ed erudizione a far collimare avvenimenti storici e inventati con molta precisione, anche se lontani tra loro (le crociate, le reliquie della vera croce, gli staurofilakes, la vita di Dante), tanto da far sembrare tutto molto reale. Detto questo però devo dire che, sarà stata per la scrittura che allungava terribilmente ogni situazione fino a fartela odiare oppure le riflessioni a volte banali di suor Salina, arrivato più o meno a metà del testo mi sono stancato. La vicenda è bella e potrebbe appassionare ma è scritta in maniera volutamente arricchita, forse un artificio per superare la soglia delle 500 pagine. Sta di fatto che tra eventi rocamboleschi e vicende a volte poco credibili, l’attenzione si spegne pian piano. Suor Salina mi sembra un po’ stereotipata (essendo siciliana è stata rinchiusa in convento perché scoperta mentre usciva in barca con un amico, la famiglia è velatamente mafiosa) così come quella del professor Bommel (goffo ma molto intelligente), oppure il fatto che quest’ultimo e il capitano Roist vadano al monastero di Santa Caterina e nella biblioteca infinita del luogo riescano a rubare proprio il manoscritto che parli degli staurofilakes.
Un’occasione persa per essere un romanzo davvero avvincente.