Dettagli Recensione
L’eleganza del Riccio.
Ne “L’eleganza del Riccio”, l’autrice coinvolge gli stessi personaggi descritti in "Estasi culinarie" soffermandosi però sulla figura della portinaia che, come il riccio, ostenta gli aculei e nasconde un animo sensibile. Altro personaggio importante è una ragazzina che abita nel palazzo, intelligente, osservatrice e distaccata al punto di cogliere la superficialità dei famigliari e del loro mondo. È bellissima la sua descrizione della cerimonia di inizio dei giochi olimpici che segue alla televisione con il padre: tutti i giocatori eseguono meccanicamente una serie di movimenti seguendo il ritmo della musica; ma ce ne è uno che si distingue e si impone all’attenzione:
“Mentre i gesti degli altri andavano verso gli avversari e verso tutto lo stadio che li guardava, i gesti di questo giocatore rimanevano in lui, rimanevano concentrati su di sé e questo gli dava una presenza, un’intensità incredibili. La forza di un soldato non sta nell’energia che impiega per intimidire l’avversario inviando un mucchio di segnali, ma nella capacità di concentrare in sé la forza focalizzandosi su se stesso.”
Riporto altri brani:
“Non c’è niente di più duro e ingiusto della realtà umana: gli uomini vivono in un mondo dove sono le parole, non le azioni ad avere il potere, dove la massima competenza è il controllo del linguaggio. Siamo programmati solo per mangiare, dormire, riprodurci, difendere il territorio e quelli più tagliati per queste cose si fanno fregare dagli altri cioè da quelli che parlano bene ma non saprebbero difendere il proprio giardino, portare a casa un coniglio per la cena e procreare come si deve.”
Consigliato a chi ama lo stile accurato.